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Felici: “Palermo non merita la D, giocare in A il mio sogno. Cresciuto sotto il segno di Totti, vi racconto l’esordio in B”

L'esterno offensivo classe '01 si racconta e svela i suoi progetti futuri tra i quali c'è quello di esordire nella massima serie

Mediagol77

Mattia Felici alla ricerca del primo gol con la maglia del Palermo.

L'esterno d'attacco dei rosanero, di proprietà del Lecce, ha l'obiettivo concreto di fare bene con questa maglia per poi tornare in Salento e dimostrare a Liverani di che pasta è fatto. Il classe '01, romano doc, attraverso le colonne de 'Il Corriere dello Sport', ha svelato i suoi progetti futuri e raccontato i suoi inizi di carriera.

"Sono arrivato il 21 agosto. Il giorno dopo due gol in amichevole; titolare dall'inizio del campionato, E al Barbera mi sembra di essere ancora in B. Come inizio. Liverani? Mi ha mandato un messaggio dicendomi: 'Palermo è una piazza importante, fai bene lì e ci vediamo l'anno prossimo'. Mi piacerebbe restare e segnare, ma onestamente sarebbe difficile dire di no alla Serie A. Devo molto a mister Liverani che mi ha notato al Tor Tre Teste e mi h fatto esordire in B. La mia stella polare. Esordio contro l'Ascoli? Non me l'aspettavo. Nell'intervallo il prof mi dice di prepararmi. Da quel momento non ho capito più nulla, tempo e spazio si erano annullati. Il cuore si è fermato, le gambe non ne volevano sapere e non riuscivo ad alzarmi dalla panchina. Superstizioso? Da sempre. I miei riti? Tre segni della croce appena entrato in campo e due saltelli al momento del fischio d'inizio. Da romano, Roma o Lazio? Il mio cuore è decisamente giallorosso. Da piccolo ho vestito la maglia biancoceleste, non potevo gettare via un'occasione del genere sebbene a casa fossimo tutti romanisti. Amore per il calcio? Dai tre ai sei anni ho praticato minimoto, poi per la paura di mia mamma sono finito in una scuola calcio. Totti? Sono cresciuto sotto il segno dell'ottavo re di Roma. Il mio sogno sarebbe quello di diventare il nono (ride ndr)".