serie d

FC Messina-Palermo 0-0: Confusione ed equilibrio, poi escono i rosa. Felici sfiora il vantaggio. Commento primo tempo

Gara tattica, equilibrata e dai modesti contenuti tecniciper circa mezz'ora, con le due squadre dedite principalmente alla fase di non possesso. Chance peloritana con Carrozza, ultimo quarto d'ora di marca rosanero con Felici vicino al gol...

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Palermo capolista solitario del girone I del campionato di Serie D dopo la sconfitta a tavolino comminata dal giudice sportivo all'Acireale, reo di aver schierato un proprio tesserato di fatto squalificato nel match vittorioso  contro l'ACR Messina. Punteggio pieno e percorso netto fin qui per la compagine guidata da Rosario Pergolizzi, reduce da un poker di vittorie nelle quattro partite di campionato ad oggi disputate. La quinta sinfonia la formazione rosanero proverà ad eseguirla senza stonature allo stadio Franco Scoglio contro l'FC Messina, avversario solido ed estremamente ostico in quello che rappresenta un vero e proprio esame di maturità per il nuovo Palermo di Hera Hora.

Pergolizzi deve rinunciare a Santana, vero mattatore nel turno precedente contro il Marina di Ragusa, e lancia dal primo minuto l'attaccante esterno palermitano, Luca Ficarrotta.  Il modulo prescelto dal tecnico rosanero è ancora una volta il 4-3-3. Pelagotti tra i pali, Doda e Vaccaro esterni bassi, Lancini- Crivello coppia di centrali difensivi. Martin schermo e playmaker davanti la retroguardia, Martinelli e Kraja intermedi in zona nevralgica. Il tridente offensivo si dispone come da caratteristiche dei singoli: Ficarrotta e Felici larghi con il compito di puntare il diretto avversario, Ricciardo terminale di riferimento centrale pronto a capitalizzare la mole di gioco prodotta dalla squadra.

I primi venti minuti offrono, sul piano squisitamente calcistico, uno spettacolo tutt'altro che indimenticabile. Caos e approssimazione su entrambi i fronti, massima attenzione a densità e presidio degli spazi in fase di non possesso, tanta corsa ed altrettanta veemenza agonistica, ma poca armonia e ancor meno qualità in sede di sviluppo della manovra e tessitura della proposta offensiva. Al netto di un sinistro dalla distanza, coraggioso ma sballato, di Ficarrotta e di una percussione sull'esterno di Felici, c'è davvero pochissimo da segnalare per il primo quarto di gara. Quasi alla mezz'ora si accende Carbonaro per i padroni di casa e serve un assist d'oro a Carrozza che cincischia e perde l'attimo da ottima posizione. Poco dopo è Felici, ben pescato tra le linee, ad avere spazio e tempo per battere dal limite, ma il suo destro viene smorzato dall'opposizione della difesa peloritana. Martin cerca di premiare l'attacco alla profondità di Ricciardo con una parabola calibrata alle spalle della retroguardia di casa, il bomber rosanero viene trattenuto un po' troppo energicamente ma il direttore di gara lascia proseguire. La prima vera chance per sbloccare il match capita sui piedi di Felici, bravo Ricciardo ad innescare con una torre la rapidità del classe 2001, ma il destro del gioiello di proprietà del Lecce è un po' strozzato ed Aiello riesce a sventare in tuffo la minaccia. Il Palermo cresce in intensità e convinzione e fa breccia con una certa facilità nel dispositivo difensivo messinese. Un paio di ripartenze in superiorità numeriche vengono sprecate da banali errori d'esecuzione in sede di rifinitura, la prima frazione si chiude a reti bianche senza ulteriori sussulti.