serie d

Fallani: “A Palermo mi trovo benissimo, il mio idolo è Buffon. Contro l’FC Messina…”

Il giovane portiere del Palermo ha parlato del momento dei rosanero e della prossima sfida contro la FC Messina

Mediagol52

Parla Mattia Fallani.

Il cammino del Palermo in Serie D è iniziato nel migliore dei modi, dal momento che gli uomini di Rosario Pergolizzi hanno messo in cassaforte quattro vittorie nelle prime quattro partite conquistando il primo posto nel girone I. Una squadra completa e molto competitiva che sta dimostrando di poter affrontare senza paura alcun avversario, sia al Renzo Barbera sia lontano dalle mura di casa. A commentare l'attuale momento dei rosanero e del prossimo impegno in campionato contro la FC Messina è intervenuto Mattia Fallani, che è ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai microfoni di TRM: "A Palermo mi trovo benissimo, è una bellissima città e c’è molto calore. La tifoseria mi ha stupito tanto, è stata una grande emozione. Inserirsi in una squadra e in un ambiente del tutto nuovo è stato bello, i compagni mi stanno aiutando tanto a crescere. FC Messina? Faremo parlare il campo, è una partita difficile e ce la metteremo tutta. Quando sono arrivato mi avevano già parlato della presenza di un portiere d’esperienza. Pelagotti mi sta insegnando moltissimo, lo ringrazio tanto. Voglio migliorare sulla lettura delle azioni e nel gioco con i piedi. In questi anni il ruolo del portiere è cambiato radicalmente, prima non si giocava con i piedi mentre adesso il gioco ha inizio proprio dal portiere. Una squadra che ha un estremo difensore con dei bei piedi ha già un punto di vantaggio. Io sono abbastanza bravo. Ho sempre giocato tra i pali. Rigori? È importante cercare di intimorire il giocatore, poi o studi le sue mosse precedenti o è questione di fortuna. Trovarsi da soli in mezzo si pali è sempre difficile, serve personalità e qualità. Magari in alcune gare non vieni per nulla impegnato, poi al 90’ arriva un tiro e devi essere bravo a metterci i pugni".

Infine su Gianluigi Buffon: "Sogno di diventare come lui, è il simbolo dei portieri. È bello avere dietro, come nel caso di Szczęsny, un giocatore esperto come lui che può aiutarti a crescere e darti tanti consigli. Nei primi anni gli allenatori possono darti una mano nel dirti come giocare i palloni, ma con l’esperienza devi essere tu a gestire le azioni. Donnarumma? Ha due anni in più di me, da quattro anni gioca in Serie A. Ho avuto l’occasione di giocarci contro, poi lui ha fatto il salto di qualità. La tecnica è alla base di un portiere, l’esplosività sta in secondo piano".