di Claudio Scaglione
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Ecco Maresca: “Pari Spezia? C’è un lato positivo. Non pensavo che la B fosse così difficile”
Le parole del regista campano
Il Palermo aveva bisogno di Enzo Maresca e Enzo Maresca aveva bisogno del Palermo: una necessità bilaterale che si è ufficializzata 42 giorni fa, il 15 gennaio. I rosanero erano alla ricerca di un vero e proprio play-maker che potesse quindi conferire fosforo e geometrie in mezzo al campo, mentre il centrocampista originario di Pontecagnano Faiano desiderava proprio una squadra che gli desse l’opportunità di giocare con continuità, cosa che non era garantita alla Sampdoria.
Eccoti qua Maresca, puoi raccontarci le tue impressioni al tuo secondo mese palermitano?
"Dopo 40 giorni che sono qua, la cosa più importante è avere sensazioni positive a livello di squadra e personale. Il campionato sicuramente non pensavo fosse così difficile da un punto di vista tattico, non tecnico. Il Palermo trova avversari che fanno sempre la partita della vita e dal punto di vista dei ritmi è difficile. Noi però troviamo sempre squadre che vogliono fare la partita della vita".
L’ambiente ti accolto calorosamente, i tifosi ti hanno riempito di applausi al tuo esordio: hanno capito che reciterai il ruolo da protagonista nella linea mediana. Come rispondi a questi gesti?
"Mi trovo bene e ringrazio tutti, compagni e staff tecnico, non è retorica. È presto per prendere in mano la squadra, ho fatto solo quattro partite ed ho avuto momenti più o meno buoni. Sono però fiducioso per il futuro, ci troveremo sempre meglio. È vero che nelle partite che ho giocato sono stato marcato ad uomo, serve intelligenza nello smarcarsi senza palla. I tempi di reazione sono brevi e devi ragionare anche prima che arrivi la palla, ma quello è il mio ruolo".
Hai parlato della linea mediana del campo. Strano che, da quando sei qui, i giocatori in quella zona del campo siano sempre cambiati. Non credi?
"Da quando sono qua, per diversi motivi, la linea dei centrocampisti è sempre cambiata sia per infortuni che per le squalifiche. Io devo dire che mi trovo bene sia con giocatori che si inseriscono o con mediani, l'importante è l'equilibrio della squadra".
A proposito di giocatori che si inseriscono, che ne pensi dell’arretramento dei trequartisti a centrocampo, cosa che è avvenuta per Di Gennaro nel match contro lo Spezia?
"In Italia penso che sia giusto così, all'estero ancora no. Qui si punta sulla difensiva, anche se squadre come la Fiorentina hanno altre idee e provano a giocare a calcio. Anche il Milan con Seedorf e la Sampdoria con Mihajlovic. Non penso ci siano tanti giocatori duttili, ognuno ha le sue caratteristiche e il rendimento dipende dalle prestazioni".
Come detto Di Gennaro ha preso il tuo posto sabato al Barbera. Parliamo proprio di questa partita: è stata un’occasione persa per la squadra?
"Per me non si è trattato di un'occasione persa. Le partite da non sbagliare sono quelle di sabato prossimo, negli scontri diretti ci può stare. Io non mi soffermerei sul risultato bensì su qualche aspetto positivo come il rientro di Barreto, giocatore fondamentale per noi. Altri che hanno giocato meno hanno fatto benissimo".
A proposito di Barreto, lui in stagione ha segnato due gol fin qui in stagione. Per il resto gli altri centrocampisti fanno fatica a timbrare il cartellino. Come mai?
"Manca il gol del centrocampista? Beh, col Modena Ngoyi ha preso la traversa, mentre col Padova Bolzoni cè andato molto vicino, con l'Empoli un'altra traversa di Troianiello. li esempi non mancano, è anche una questione di fortuna".
Chiosa finale sul calendario: adesso per i rosa vi saranno alcune gare abbordabili. Tu come la vedi?
"Io dico che dobbiamo pensare partita dopo partita, lobiettivo numero uno è fare tre punti col Bari, poi sotto con la Juve Stabia. Non dobbiamo incappare in errori già commessi in passate da squadre di B: ricordiamo ad esempio il Sassuolo della scorsa stagione: adesso dobbiamo sempre stare con le antenne dritte. Il Bari verrà qui per fare la partita della vita, come tutti".
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