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Lex tecnico del Chievo, Domenico Di Carlo, nel corso di una lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport oggi in edicola, ha parlato del Palermo neo retrocesso in B e del periodo di adattamento fisiologico che occorre per integrarsi al meglio nel campionato cadetto. "Chi arriva dalla serie A non può mettersi subito a comandare il campionato. E successo anche alle grandi retrocesse. Cè bisogno di un tempo fisiologico per conoscere gli uomini e per trovare le soluzioni. Se poi la difesa sarà a tre o a quattro, o il centrocampo con o senza regista, non è questo il problema. Meglio, Iachini sa dove mettere le mani ma serve latteggiamento propositivo della squadra. Il calcio oggi è più veloce e senza punti di riferimento. Attaccare lo spazio senza palla in continuazione e in rotazione, è così che si vince. Di Carlo ha proseguito parlando delle difficoltà ambientali a cui va incontro qualsiasi allenatore si sieda sulla panchina rosanero. Allenare a Palermo è più difficile perché lo stesso pareggio, o addirittura una vittoria, è oggetto di critiche. Lobiettivo di Zamparini è chiaro, il Palermo ha lobbligo di salire in A. Zamparini non fa la squadra per salvarsi allultima giornata, lallenatore sa che deve vincere. La strada è lunga e tormentata. Il presidente spinge, lallenatore fa le sue scelte, rispolvera se è il caso giocatori che non avevano trovato spazio o dà fiducia a giovani come Verre e Belotti. Lultima battuta di Mimmo Di Carlo è riservata a Ringhio Gattuso, a suo avviso non esente da colpe per lesonero arrivato subito dopo Bari-Palermo. Gattuso è stato la scommessa del presidente. Qualche errore lo ha fatto anche lui altrimenti non lo avrebbero mandato via. Il calcio è esperienza e istinto. E chiaro che Iachini ha una personalità diversa e per questo porterà il Palermo in A".
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