serie b

Delio Rossi: “Palermo, un dolore indicibile. Mai parlato con la proprietà, ho solo avuto un colloquio con Lucchesi”

Le parole dell'ex coach dei rosanero, Delio Rossi: "L'unico rammarico è quello di non aver partecipato ai play-off. Il mio compito era quello"

Mediagol97

Il legame contrattuale tra Delio Rossi ed il Palermo Calcio si è concluso ieri ma quello d'affetto con la piazza resterà indistruttibile, tanto da tenere aperta una porta nel caso in cui una nuova proprietà volesse ripartire da lui.

Intervistato da Il Giornale di Sicilia, l'ex coach del club rosaneroha rilasciato le seguenti dichiarazioni relativamente alle ultime vicende che stanno attanagliando la società siciliana, soffermandosi inoltre sul proprio ritorno in terra palermitana e sulla breve esperienza vissuta con la "nuova" proprietà targata Arkus Network.

Il Palermo tra qualche giorno avrà l'ufficialità della mancata iscrizione in Serie B, quanto fa male uno scenario del genere?

"È un dolore indicibile. Se dovesse accadere quel che si prospetta, significherebbe cancellare una parte importante della storia del Palermo".

Dopo essere stato tagliato fuori dai piani della società, qualcuno l'ha mai chiamata per darle garanzie su questa vicenda?

"Non mi ha chiamato nessuno. Ho solo avuto un colloquio con il signor Lucchesi, mi ha detto che ha fatto una scelta a malincuore, in rotta col passato, e giusto o sbagliato che sia hanno deciso che io non sarei dovuto più essere l'allenatore. Ne ho preso atto, anche perché il mio contratto era fino al 30 giugno. Poi ho visto le situazioni, ho parlato con uno dei magazzinieri per questioni personali, perché avevo dei bagagli a Palermo, ma nient'altro".

Con la proprietà, invece, oltre alla visita allo stadio prima della trasferta di Ascoli, ha mai avuto contatti?

"In quell'occasione eravamo in partenza e si sono solamente presentati. Poi hanno fatto una conferenza, ma personalmente con loro non ho mai parlato, se non nelle presentazioni".

Col senno di poi, ha dei rimpianti per aver deciso di tornare a Palermo?

"Assolutamente no. L'ho detto e lo ribadisco: nel momento in cui il Palermo mi chiama a quattro giornate dalla fine, significa che è in difficoltà. Altrimenti mi avrebbe chiamato prima o non mi avrebbe proprio chiamato. Considerando che questa città e questa società mi hanno dato tanto e penso di aver dato qualcosa anche io, se mi chiamano in un momento di difficoltà i casi sono due: o dico di avere altre trattative o mi metto a disposizione. L'unico rammarico semmai è quello di non aver partecipato ai play-off. Il mio compito era quello. Sono stato chiamato a quattro giornate dalla fine, quando c'era solo una possibilità remota di ottenere la promozione diretta. Penso di aver sistemato un po' la squadra e di avere grosse possibilità di vincere, questo è il mio unico rammarico. Un discorso è giocarli sul campo, un altro è se non ti danno nemmeno la possibilità".