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Corsa al ‘nuovo Palermo’, spunta la CCCC: il colosso da 90 miliardi parteciperà all’avviso?

Già in passato la società asiatica aveva mostrato il suo interesse verso il club rosanero. I dettagli

Mediagol52

"di Daniele Castelli

Le pretendenti del Palermo spuntano da tutte le parti del mondo.

Il club rosanero sarà costretto a ripartire dalla Serie D a causa della mancata iscrizione al prossimo campionato di serie B, e dovrà dunque ripartire da zero con un nuovo nome e soprattutto con un nuovo proprietario. Intanto le quote del club sono passate in mano al sindaco Leoluca Orlando, il quale ha già emesso l'avviso per l'assegnazione del titolo sportivo e contemporaneamente ha ricevuto dalla FIGC tutta la documentazione per iscrivere il nuovo Palermo alla Lega Dilettanti: tra i punti fondamentali vi è certamente il pagamento di un milione di euro previsto in base all'articolo 52, comma 10 delle NOIF.

Nel frattempo ogni giorno sembra arrivare un nuovo pretendente, e oltre al fondo arabo (che sarebbe disposto a mettere sul piatto circa 10 milioni di euro), ci sarebbe anche un'altra società estera interessata a prendere in mano il Palermo. Secondo le informazioni raccolte dalla nostra redazione di Mediagol.it, tra i concorrenti per la vittoria del bando ci sarebbe anche la CCCC, colosso cinese attivo nel campo della costruzione di grosse infrastrutture. La China Communication Construction Company ha infatti realizzato il ponte marino più grande del mondo, che collega la Cina con Hong Kong e Macao, lungo 54,7 km.

Nel 2017 la CCCC ha dichiarato un fatturato di 75 miliardi di dollari, ad oggi salito fino ad un totale di 90 miliardi, è quotata nelle borse di Hong Kong e Shangai, ed è la numero tre al mondo nella classifica Engineering news record per fatturato internazionale: 23,1 miliardi di dollari. Il colosso cinese è presente in circa 155 paesi e controlla infatti più di 34 società statali, con le quali è impegnata in tutto il mondo in attività di progettazione e costruzione di infrastrutture di trasporto, dragaggio e fornitura di gru. Negli ultimi anni la loro attenzione si è spostata in Africa e in particolare in Etiopia, dove hanno costruito cinque zone industrali, oltre 2500 km di autostrada e ingrandito l'aeroporto.

La CCCC ha messo le mani anche in Italia, partendo da una semplice consulenza in merito all'allargamento della zona portuale di Genova, fino ad arrivare all'accordo stipulato con l'Authority portuale di Trieste attraverso il quale è nata una stretta collaborazione tra l'Europa e la Cina volta allo sviluppo economico e tecnologico di entrambi i paesi, e il progetto Venice Offshore Port attraverso il quale si vuole rendere il porto di Venezia il più grande del mare Adriatico.

Stiamo dunque parlando di un vero e proprio colosso con un enorme patrimonio alle spalle, con una tradizione e una dedizione encomiabile al lavoro e al rispetto dei patti stipulati e dei progetti iniziati. Inoltre in passato, durante l'era Zamparini, la CCCC aveva mostrato il suo interesse verso il Palermo ma il dialogo si era poi chiuso con un nulla di fatto. Adesso il colosso cinese sembra poter tornare all'attacco, e vista la sua potenza economica (ma anche politica) potrebbe facilmente sbaragliare tutta la concorrenza.