Il Coronavirus blocca la Serie A.
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Coronavirus, pres. FMSI: “Serie A a porte chiuse un obiettivo, vi spiego perché. Il contagio e gli sport…”
Le dichiarazioni rilasciate dal presidente della FMSI Maurizio Casasco in merito alle sorti delle prossime giornate di Serie A a seguito dell'allarme Coronavirus
Nel weekend, diverse gare — sia tra i professionisti che tra i dilettanti — sono state rinviate a causa dei numerosi casi di contagio manifestati nelle regioni del nord-Italia. L’emergenza, in queste ore, sembra destinata ad estendersi e il Governo sta tentando in tutti i modi di prendere le dovute precauzioni al fine di evitare che il virus si diffondi nel resto della penisola. A rischio, dunque, anche la prosecuzione della massima serie italiana, che ad ogni giornata muove un gran numero di persone di città in città, tra membri della società e tifosi.
Il premier Giuseppe Conte, intervenuto ieri nel corso del programma ‘Non è l'Arena’, ha ammesso che anche in occasione del ventiseiesimo turno la Serie A potrebbe fermarsi, questa volta interamente. Tuttavia, nell’aria aleggia l’ipotesi che le gare possano essere giocate a porte chiuse.
Il dottor Maurizio Casasco, presidente della Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI), intervenuto ai microfoni di Radio Uno, ha parlato della pericolosità del virus: “Credo che occorra dare il giusto posizionamento alla questione. L'allerta è arrivata probabilmente tardi ma oggi c'è un panico ingiustificato. Il contagio è facile ma la mortalità è molto più bassa della normale influenza. Penso che sia importante intervenire sulle informazioni per evitare il contagio, dando la giusta allerta a tutta la popolazione ma si deve evitare il panico. Deve poi esserci una linea di comando sola, che sia la presidenza del consiglio dei ministri o la protezione civile. Intervengono sindaci e prefetti ma deve esserci una sola linea di comando. Noi come Federazione medico sportiva abbiamo dato indicazione ai 4000 medici regionali, provinciali e sociali di come ci si deve comportare. Il Ministero della salute ha detto di prendere misure di prevenzione. Per tutti sarebbe importante vaccinarsi contro l'influenza normale, per evitare che si possano scambiare le due cose. Per gli sportivi importante non bere dalle stesse bottiglie negli spogliatoi, gli stessi spogliatoi devono essere puliti e le varie maglie non devono essere messe in una cesta comune”.
E sull’eventualità di giocare a porte chiuse le gare: “Non deve riguardare solo la Federcalcio, il discorso deve essere fatto nella complessità. Domani alle 12 ci incontreremo con tutti i medici generali. Tutti gli sport devono andare avanti insieme. Giocare a porte chiuse può essere un obiettivo. I calendari sono intasati. Giocando la domenica a porte chiuse la gente starebbe a casa a guardare le gare in tv e questo sarebbe positivo. In questo modo ci sarebbe più prevenzione”.
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