Renzo Castagnini racconta la rinascita del Palermo.
serie d
Castagnini: “Partiti da zero, senza una scrivania. Palermo merita un risarcimento dopo Zamparini. La verità su Crivello…”
Il direttore sportivo rosanero ripercorre il suo impatto con la nuova realtà e l'allestimento dell'attuale organico definito in poche settimane nella scorsa sessione estiva di calciomercato...
Il direttore sportivo rosanero, attraverso le colonne de 'Il Corriere dello Sport', ha ripercorso l'inizio della sua parabola dirigenziale con il club di proprietà di Hera Hora: dal giorno dell'insediamento alle convulse settimane successive, in cui si trovato a dover formare in sede di mercato un organico in grado di primeggiare nel campionato di Serie D con pochissimo margine temporale. Un occhio al passato, la mente focalizzata sul presente, il cuore che si apre ad un radioso futuro. Il dirigente del club di Viale del Fante ha raccontato i primi giorni in città e svelato le dinamiche singolari che hanno caratterizzato l'acquisizione del cartellino di Roberto Crivello.
"Palermo? Il 24 luglio è già abbastanza tardi per fare la squadra, la preparazione dovrebbe aver già consumato giorni intensi. Invece, noi eravamo a zero e dovevamo scegliere anche l'allenatore. È stata l'esperienza più rapida della mia vita da direttore sportivo. Quando mi ha chiamato Sagramola, mai avrei potuto dire di no, ci lega un rapporto speciale. E soprattutto sei a Palermo, la città che ti impone di risarcirla dopo gli ultimi periodi della gestione Zamparini. Ma te lo impone con quella dolcezza che soltanto gente calcisticamente ferita ti sa trasmettere. Qui siamo davvero ripartiti da zero, non c'era nulla, neanche una scrivania. Ci siamo accampati, io facevo le trattative in un corridoio, attaccandomi al telefono e senza un ufficio per poter pianificare. Ma sapevamo che da fine luglio sarebbe stata una corsa contro il tempo, visto che il 12 agosto siamo andati in ritiro e mica potevamo presentarci senza una minima impalcatura. Questo primo verdetto e la vetta in classifica ci danno coraggio, senza andare oltre con la fantasia. A Biancavilla ci aspettano con curiosità e ci hanno già battuti in Coppa Italia. Sono esperienze nuove per me, lo ammetto, e non è semplicissimo se sei abituato diversamente. Ma stiamo acquisendo la mentalità necessaria. La trattativa con Crivello è stata particolare: stavo seguendo un giovane dello Spezia, parlavo spesso con Angelozzi, però non avevo intuito che sarebbe stato possibile prendere Crivello. Questo significa che magari neanche ci provi, perché pensi che gente di un certo livello mai possa accettare la serie D giocando in B. La volontà del ragazzo ci ha fatto capire che qui siamo in D soltanto per un pregresso non dipendente da noi, la città è spettacolare. Durante la mia storia ho incrociato tanti allenatori, tra i miei ricordi più belli Delio Rossi a Salerno, Iachini a Vicenza e l'impresa di Brescia. Ma ora siamo tutti parenti stretti di Pergolizzi: soltanto quando si lascerà l'inferno alle spalle, Palermo potrà urlare di essere rinata".
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