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Bologna-Milan, Pioli: “Nessun caso Piatek, spero ci sia Mihajlovic. Ibrahimovic? Babbo Natale…”

Le dichiarazioni rilasciate dal tecnico del Milan alla vigilia della sfida contro il Bologna, in programma domani sera

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Parola a Stefano Pioli.

Diversi sono stati i temi trattati dal tecnico del Milan, intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Bologna di Sinisa Mihajlovic, in programma domani sera allo Stadio "Renato Dall'Ara" (fischio d'inizio alle ore 20.45): dal momento della sua squadra, reduce dalla vittoria conquistata contro il Parma grazie alla rete messa a segno da Theo Hernandez, al possibile approdo di Zlatan Ibrahimovic in rossonero.

"Le statistiche dicono che la squadra tira di più in porta e ne subisce meno da quando ci sono io? Sì, la valutazione di una prestazione è semplice: quante occasioni creiamo e quante ne subiamo. Questi sono i numeri più importanti di una gara, non abbiamo ancora messo tutto a posto ma siamo a buon punto. Così si può vincere più facilmente. Dobbiamo essere noi a cercare in ogni partita un'opportunità importante. Tutte le nostre partite ora hanno un peso superiore rispetto ai tre punti perché siamo alla ricerca della continuità. La squadra sta bene fisicamente e tatticamente, proveremo a portare a casa i tre punti, anche perché la vittoria di Parma comunque non ha migliorato clamorosamente la classifica", sono state le sue parole.

PIATEK -"Piatek criticato? Non esiste il caso di un singolo giocatore in un gioco di squadra. Noi dobbiamo esserlo nell'intensità e nelle posizioni per essere propositivi. Il caso è quello del Milan, si vince e si perde tutti insieme. Se Piatek giocherà domani è perché io lo ritengo funzionale al gioco di squadra e alla partita. Se abbiamo fatto determinati numeri a Parma è perché abbiamo fatto una certa partita. Piatek è un giocatore più d'area, Leao invece è più un calciatore di movimento. L'importante è che le caratteristiche in campo siano buone, il singolo non è importante a meno che non si parli di Messi o di Ronaldo, quindi è il gioco di squadra a rendere ottimi i giocatori. Non c'è un problema Piatek, c'è il problema di una squadra che ha bisogno di aumentare il livello di intensità e qualità per risalire".

MIHAJLOVIC -"So benissimo che il Bologna sia più forte da quando c'è Sinisa e mi auguro di poterlo affrontare e salutare. Da questa estate io tifo per il Bologna, Mihajlovic è un esempio di determinazione e volontà. Il tifo è dovuto anche per il comportamento della società nei suoi confronti e per il calore che la città gli sta dimostrando. Non avevo dubbi perché ho lavorato lì e ho ottimi ricordi. Sarei felice di salutare Sinisa domani. Al di là delle qualità singole dei giocatori - e Palacio lo conosco bene perché l'ho allenato, è molto intelligente - credo che la squadra proprio abbia dei concetti giusti. È un avversario difficile da affrontare ma stiamo bene e siamo preparati, non dobbiamo sbagliare le cose semplici da un punto di vista tecnico. Se le facciamo bene siamo sulla strada giusta".

OBIETTIVI -"Credo che la squadra giochi con le idee chiare e con intensità per 95 minuti. Questo è il nostro obiettivo. Stiamo lavorando in questa direzione e insisteremo, domani ci attende una gara molto difficile. Il risultato negativo in Coppa Italia li farà essere ancora più pronti e attenti. Il Bologna è più aggressivo rispetto al Parma, potrebbe concedere qualche spazio in più ma è una squadra da tenere in grande considerazione. I bilanci parziali non mi servono, non vale la pena parlarne. Sarà solamente alla fine che si tireranno le somme sul lavoro di tutti. Ora dobbiamo rimanere sul pezzo, con 9 punti a disposizione da qui alla sosta natalizia. Conta che la squadra continui a crescere. Vedo un gruppo sempre più coeso e responsabile, ci potremo togliere qualche soddisfazione. Allenare è facile quando si è a casa, ma questo è anche il bello di questo lavoro".

SINGOLI -"Ho tutti a disposizione tranne Duarte e Caldara, ho tante scelte nei vari reparti, sono tutti pronti. Io devo fare meno danni possibili con i primi undici che scelgo e con quelli che subentrino, quindi voglio da tutti il massimo. Il Milan ha bisogno di un giocatore 'ignorante'? L'ignoranza in questo senso fa parte anche del giocatore intelligente, andare in campo come se fosse l'ultima volta serve. È troppo importante la partita di domani per la classifica, voglio che la squadra abbia la massima convinzione per 95 minuti. Due punte per il futuro? No per il momento, penso che il centrocampo e gli attaccanti esterni siano un punto di forza. Suso a sinistra non lo vedo sinceramente, credo sia un grande giocatore con qualità. Siamo squadra quando impariamo a conoscere le caratteristiche di ogni compagno e ci si adatta ai tempi di gioco di ognuno. Non credo che debba stare largo sempre ma debba entrare anche nel campo, ci darà grandi soddisfazioni perché ha qualità importanti".

EUROPA E IBRA -"Per chi allena al Milan è normale pensare che l'obiettivo sia quello: l'Europa. Sarebbe molto più facile per me dire: 'Ho trovato una situazione difficile, ci dobbiamo salvare'. Non sono venuto qui per fare un lavoro normale, ma quello migliore possibile. Poi se non ci riusciremo lo ammetteremo, ma ci abbiamo provato. Se con Ibrahimovic mi sentirei più sereno? Babbo Natale arriva il 25 dicembre, voi ne state parlando da mesi. Se dovessi chiedere un regalo partirei dai tre punti di domani. Un appello per difendere la statua di Ibrahimovic?Al massimo le posso dire che in piazza Duomo hanno messo su un bell'albero di Natale...", ha concluso Pioli.