Benfica, prostitute e stanze d’hotel pagate agli arbitri: aperta un’inchiesta

Ancora guai per il Benfica. 

Dopo essere finito nel mirino dell'autorità giudiziaria per corruzione attiva e passiva, favoritismi personali, violazione della segretezza della giustizia e falso informatico, il club portoghese, ha dovuto incassare un nuovo - pensassimo - colpo.

Si arricchisce dunque di un nuovo capitolo la bufera giudiziaria che, da qualche mese, ha investito la società di Luís Filipe Vieira. Dal Portogallo infatti giungerebbero notizie secondo le quali, lo staff dirigenziale, avrebbe tentato di ottenere "benefici illeciti" offrendo ai direttori di gara servizi di escort e stanze d'albergo pagate.

La notizia sarebbe stata riportata dal quotidiano "O Jornal Economico" il quale si sarebbe basato sulle informazioni diffuse da Rui Pinto. Il noto hacker infatti, attraverso un articolo intitolato "Il mercato del Benfica", avrebbe fatto emergere delle e-mail che confermerebbero il tentativo di corruzione nei confronti degli arbitri da parte della società biancorossa.

La risposta da parte del club della capitale, giunto tramite i propri canali ufficiali, non si sarebbe fatta attendere: “Manteniamo una posizione ferma e chiara quella che abbiamo annunciato all’inizio di questa storia: non ci sono fatti che possano giustificare qualsiasi accusa in questo processo. Faremo di tutto per smontare queste imputazioni assurde eingiustificate”.