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Barcellona, Lenglet: “Vivo il Coronavirus da vicino, mia madre è un’infermiera. Mi manca il calcio”

GRANADA, SPAIN - SEPTEMBER 21: Clement Lenglet of FC Barcelona reacts during the Liga match between Granada CF and FC Barcelona at Estadio Nuevo Los Carmenes on September 21, 2019 in Granada, Spain. (Photo by Aitor Alcalde/Getty Images)

Il difensore del Barcellona ha raccontato come sta vivendo l'emergenza per il Coronavirus

Mediagol52

Il pensiero di Clément Lenglet.

Dalla fine del 2019 ad oggi il Coronavirus si è diffuso in modo incontrollato in tutto il mondo, originando una vera e propria pandemia che fino a questo momento ha generato 3.090.445 casi e un numero elevatissimo di vittime in tutti i Paesi. Tantissimi Governi hanno dunque seguito la scia di Cina e Italia, decidendo di annunciare il lock-down totale per cercare di ridurre la diffusione del COVID-19 ed aiutare così medici ed infermieri a salvare quante più vite possibili. Dopo mesi di lotta la situazione sembra essere migliorata in molte zone del mondo, dove il numero dei positivi continua a diminuire e giorno dopo giorno aumentano i pazienti definitivamente guariti grazie allo sforzo ininterrotto dei dottori.

Chi ha vissuto tale esperienza molto da vicino è stato Clemént Lenglet, difensore del Barcellona, dal momento che la madre è un'infermiera che da mesi, come tantissimi altri suoi colleghi, combatte questa terribile piaga che si è abbattuta sul mondo intero. Il giocatore francese ha raccontato la sua esperienza ai microfoni della FFF (Federazione calcistica francese):

"Vivo l'emergenza Coronavirus da molto vicino, perché mia madre è un'infermiera. Parliamo spesso e mi racconta che stanno attraverso un periodo molto difficile, perché non sempre hanno il materiale adatto per gestire l'emergenza. Devono adattarsi. Dobbiamo applaudire le persone che lavorano negli ospedali e quelli che lavorano per portarci il cibo e impegnati nel settore dei trasporti. Ci semplificano la vita. Dobbiamo toglierci il cappello davanti a tutte le persone che stanno rischiando la loro vita per salvare la nostra. Io vivo la quarantena come tutti, sperando di poter uscire prima o poi. Ho una casa con il giardino, quindi ogni tanto esco per prendere aria. E' un momento difficile per tutti. Ogni giorno chiamo tutti, la mia famiglia e i miei amici. Di recente poi ho iniziato a cucinare. Ho fatto una torta di mele ed è venuta buona. Mi manca molto il calcio. Europei rinviati? La decisione migliore, perché in ogni caso si sarebbero giocato a porte chiuse, senza pubblico".