Il pensiero di Clément Lenglet.
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Barcellona, Lenglet: “Vivo il Coronavirus da vicino, mia madre è un’infermiera. Mi manca il calcio”
Il difensore del Barcellona ha raccontato come sta vivendo l'emergenza per il Coronavirus
Dalla fine del 2019 ad oggi il Coronavirus si è diffuso in modo incontrollato in tutto il mondo, originando una vera e propria pandemia che fino a questo momento ha generato 3.090.445 casi e un numero elevatissimo di vittime in tutti i Paesi. Tantissimi Governi hanno dunque seguito la scia di Cina e Italia, decidendo di annunciare il lock-down totale per cercare di ridurre la diffusione del COVID-19 ed aiutare così medici ed infermieri a salvare quante più vite possibili. Dopo mesi di lotta la situazione sembra essere migliorata in molte zone del mondo, dove il numero dei positivi continua a diminuire e giorno dopo giorno aumentano i pazienti definitivamente guariti grazie allo sforzo ininterrotto dei dottori.
Chi ha vissuto tale esperienza molto da vicino è stato Clemént Lenglet, difensore del Barcellona, dal momento che la madre è un'infermiera che da mesi, come tantissimi altri suoi colleghi, combatte questa terribile piaga che si è abbattuta sul mondo intero. Il giocatore francese ha raccontato la sua esperienza ai microfoni della FFF (Federazione calcistica francese):
"Vivo l'emergenza Coronavirus da molto vicino, perché mia madre è un'infermiera. Parliamo spesso e mi racconta che stanno attraverso un periodo molto difficile, perché non sempre hanno il materiale adatto per gestire l'emergenza. Devono adattarsi. Dobbiamo applaudire le persone che lavorano negli ospedali e quelli che lavorano per portarci il cibo e impegnati nel settore dei trasporti. Ci semplificano la vita. Dobbiamo toglierci il cappello davanti a tutte le persone che stanno rischiando la loro vita per salvare la nostra. Io vivo la quarantena come tutti, sperando di poter uscire prima o poi. Ho una casa con il giardino, quindi ogni tanto esco per prendere aria. E' un momento difficile per tutti. Ogni giorno chiamo tutti, la mia famiglia e i miei amici. Di recente poi ho iniziato a cucinare. Ho fatto una torta di mele ed è venuta buona. Mi manca molto il calcio. Europei rinviati? La decisione migliore, perché in ogni caso si sarebbero giocato a porte chiuse, senza pubblico".
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