La Sampdoria espugna l'Atleti Azzurri d'Italia e vola a 14 punti in classifica.
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Atalanta-Sampdoria, Giampaolo: “La classifica accresce la nostra autostima. Champions? Ecco cosa penso…”
Le dichiarazioni del tecnico della Sampdoria, Marco Giampaolo, a margine del match contro la formazione di Gian Piero Gasperini
Dopo il successo contro la Spal, i blucerchiati, hanno maturato una nuova vittoria: questa volta, contro l'Atalanta. Match deciso da un colpo di testa di Lorenzo Tonelli. A margine della gara valida per l'ottava giornata di Serie A, Marco Giampaolo, ha parlato della prestazione offerta dai suoi ai microfoni di "Sky Sport": "È stata una partita difficilissima, in un campo ostico, contro un'Atalanta che ritengo sia forte. Il risultato è importante per noi, solitamente non parlo mai dopo la partita con i ragazzi, ma approfitto delle telecamere per complimentarmi con loro. Sampdoria da Champions? È una domanda che mi aspettavo alla fine (ride, ndr). La classifica è importante per accrescere l'autostima, per credere in noi stessi. Abbiamo undici o dodici nazionali, il lavoro della Samp continua, speriamo di proseguire nel nostro percorso di crescita. Solitamente subiamo la fisicità perché siamo portati a giocare, oggi anche il campo non lo permetteva, l'Atalanta si attacca all'uomo contro uomo, anche se lascia l'uno contro uno in difesa. Abbiamo concesso il giusto, è la prima gara alle quindici per noi quest'anno, diversi cambiamenti rispetto al solito".
Infine, l'allenatore originario di Bellinzona, si è soffermato a parlare di mercato: "Non incido mai sul mercato, non conto nulla. La cessione di Zapata è stata un'opportunità per il club, non una mia decisione. Lui ha anche migliorato il suo ingaggio, è stata un'opportunità anche per lui. C'è stata la necessità di sostituirlo e Defrel era un profilo che mi piaceva. Abbiamo dovuto sostituire anche Torreira e Ekdal mi piaceva, anche se l'avevo un po' perso. Il fatto che abbia maturato la sua esperienza internazionale accresce il livello della rosa. La mentalità è qualcosa che non compri, le grandi squadre insegnano. Complimenti ai giocatori che alleno da due anni, perché sono trascinanti, mi consentono di saltare degli step".
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