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di Fabio Corrao Ennesima trasferta amara per il Palermo, che contro la Roma di Luis Enrique incappa nella terza sconfitta in quattro partite giocate lontane dalla Sicilia. I rosanero approcciano male la gara, tanto che i capitolini vanno subito in vantaggio e capitalizzeranno quel gol, portandoselo fino alla vittoria finale, anche e soprattutto a causa dei tantissimi errori sotto porta dei vari Zahavi, Hernandez, Ilicic. Mangia, come ampiamente previsto, schiera un 4-3-1-2 di rossiana memoria, con Barreto davanti alla difesa e l'israeliano dietro le due punte. Ma come detto più volte, non è tanto il modulo a contare quanto il modo con cui lo si interpreta, e i rosanero fanno una fatica terribile a fraseggiare, cosa che invece in passato riusciva con una certa facilità. Ma il vero dato allarmante, se la classifica è talmente corta da non destare preoccupazioni particolari al momento, è alla casella dei gol segnati in trasferta: un impietoso, eloquente zero. Bisogna invertire alla svelta questo trend nerissimo, altrimenti saranno dolori. E' certo che gli avanti del Palermo non potranno sempre sbagliare comode occasioni come all'Olimpico; sono giocatori di qualità e alla lunga verranno fuori. Ma adesso la situazione non è delle migliori. Rimane comunque negli occhi un Palermo migliorato rispetto a quello di Milano, dove i rosanero non erano nemmeno scesi in campo. La squadra del tecnico lombardo si è giocata la partita fino in fondo, e con un pizzico di precisione e fortuna in più il risultato avrebbe potuto essere diverso. Va semmai analizzata e migliorata, e di molto, la fase di gestione della palla. A volte i reparti sembrano molto distanti, tanto da far risultare la manovra lenta e slegata, e di consentire troppo facilmente il recupero della sfera agli avversari. Ad andare avanti di questo passo, a breve si assisterà a nuovi dibattiti sulla mancanza di un regista vero e proprio, e di un trequartista in grado di abbassarsi per far respirare la manovra (ogni riferimento a Pastore è per nulla casuale). Per fortuna adesso si torna al Barbera, contro un Lecce ferito e umiliato dall'incredibile rimonta subita ad opera del Milan. E' necessario che il Palermo riparta subito e di slancio. Si sapeva che queste due trasferte sarebbero state terribili, ma se si riuscirà a ripartire dagli errori commessi e dalle (poche) cose buone fatte, queste due sconfitte potrebbero rivelarsi non del tutto inutili.
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