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Accardi: “Palermo un sogno realizzato. Dal professionismo alla Serie D, ecco cosa cambia…”

Le dichiarazioni rilasciate dal difensore del Palermo: "Qui c'è un grandissimo gruppo, siamo tutti legati l'uno con l'altro"

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Seconda intervista doppia in casa Palermo.

I protagonisti, questa volta, sono due palermitani doc: Andrea Accardi e Roberto Crivello. Intervenuto ai microfoni del sito ufficiale rosanero, il difensore classe 1995 - unico superstite del vecchio Palermo dopo la mancata iscrizione al campionato di Serie B ed il conseguente fallimento - ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.

"La Serie D me l'aspettavo così, difficile e affascinante. Cosa cambia rispetto ai campionati professionistici? In Serie D c'è meno organizzazione e più cattiveria. Qui c'è un grandissimo gruppo, siamo tutti legati l'uno con l'altro. Il più forte della squadra? Io penso sempre che il singolo da solo valga poco, quindi dico che sono nella squadra più forte di tutti i gironi. Chi è quello che carica maggiormente lo spogliatoio? In tanti. Pelagotti e Kraja hanno detto che i palermitani sono i più vanitosi? E' vero, e tra questi ci sono pure io. Crivello? E' una grandissima persona ed un grandissimo giocatore", sono state le sue parole.

"Cosa avrei fatto se non fossi diventato un calciatore? Io vengo da un quartiere molto difficile e popolare e ne sono orgoglioso. Il mio sogno è sempre stato quello di diventare un calciatore, è sempre stato quello il mio desiderio. Come trascorro il mio tempo libero? Relax, casa, con la mia famiglia e la mia fidanzata, il bene più prezioso. Il mio piatto preferito? Le stigghiola, purtroppo non posso mangiarle spesso, ma quando le mangio è una goduria. In che quartiere sono nato? Villaggio Santa Rosalia. Il mio rapporto con la città di Palermo? Un rapporto speciale e particolare che non si può paragonare a nient'altro. Cosa cambierei di questa città? Niente, assolutamente. Cosa significa per me indossare la maglia del Palermo? Significa realizzare un sogno che avevo sin da bambino, quando andavo allo stadio a cantare in curva con i tifosi e guardare i miei idoli giocare", ha concluso Accardi.