Sette vittorie consecutive per il Palermo.
notizie
A tutto Crivello: “La passione per l’Inter, la Juventus, l’amicizia con Immobile. E il mio unico rimpianto…”
Il difensore del Palermo ha raccontato alcuni retroscena della sua vita privata e della sua carriera da professionista
Grazie al successo ottenuto con il Biancavilla, i rosanero hanno consolidato il primo posto in classifica e staccato di sei punti le inseguitrici, dimostrando di essere la squadra da battere in questo campionato di Serie D. Tra i pilastri della squadra allenata da Rosario Pergolizzi vi è sicuramente Roberto Crivello cui arrivo, visto il suo passato con la maglia del Frosinone, era stato accolto da tantissimi tifosi con diffidenza: grazie a tante ottime prestazioni però, il difensore è riuscito a fare breccia nei cuori dei tifosi, diventando indispensabile per il Palermo.
Nell'edizione odierna de Il Corriere dello Sport, il classe '91 ha raccontato alcuni aspetti legati alla sua carriera da professionista e alla sua vita privata, come ad esempio la sua passione per l'Inter e il suo passato nelle giovanili della Juventus: "La passione per l’Inter nasce in famiglia, la Juve mi ha trasformato in uomo. Non sono cresciuto in curva, ma il Palermo è nel cuore. Nel 2011, ero a Roma per la finale di Coppa Italia, proprio contro l’Inter, con la magliettina del Palermo. A Torino a 13 anni? Noi terroni ci adattiamo. Però, da persona emotiva, quando il compagno di stanza piangeva, soffrivo la lontananza. Cosa è rimasto della mia Juve? L’amicizia con Ciro (Immobile, ndc), ragazzo d’oro e il ricordo dolente di essere andato via dopo il trionfo nel Viareggio. Infatti, si infortunarono tutti i terzini della Juve e venne richiamato Grosso che era fuori rosa. Mi sono mangiato le mani".
"Titolo di studio? Ragioniere" - continua Crivello - "Mamma Maria Grazia, fumatrice incallita, mi spronava con le promesse: 'Se vieni promosso, smetto'. E non smetteva. Studiavo più per lei che per me. Però, tornassi indietro, imparerei almeno l’inglese. A Londra, con mia moglie Laura, mi esprimevo a gesti. Maglia numero 24? Sempre avuto la 3. Ora ho altre esigenze. Avrei voluto la 6, data di nascita di mio figlio Gaspare, ma era occupata. Così, ho scelto la 24, giorno in cui è nata mia moglie. Ho fatto la gavetta, ho vinto il Viareggio, la C2, la C1, due volte la B. Un solo rimpianto. In A, con Stellone, avevo un problema al ginocchio ma soffrivo in silenzio pur di giocare. Ovviamente, le mie prestazioni calavano. Hobby? Mi piace andare al cinema, sono malato di serie tv e di partite. Laura non ne può più... L'attaccante che mi ha dato più fastidio? Higuain, immarcabile' nel Napoli di Sarri. E Jovetic nell’Inter. Un fenomeno. Compagni di sempre? Daniel e MatteoCiofani. Con Daniel un rapporto fraterno. Il primo anno, con quello che mi davano, aiutavo la mamma e lui mi prestò i soldi per prendere la patente".
© RIPRODUZIONE RISERVATA