Arrigo Sacchi ha parlato a Deejay Football Club delle recenti prestazioni della nazionale di Ventura. "Ho sempre ammirato quelli che hanno coraggio ma il coraggio deve essere giustificato. Incoscienza? No, non voglio dire questo, però con le nazionali c'è poco tempo e gli schemi più efficienti sono quelli più semplici da memorizzare. Se cambi spesso diventa difficile. Siamo più sfortunati di quando c'ero io perché prima avevi dei blocchi, oggi le big hanno tutti stranieri. Forse Ventura è stato inebriato dalle vittorie e ha un po' esagerato. Ammiro sempre le squadre coraggiose perché il coraggio ti rende libero, però mi prendo paura quando per rimediare alle cose si cerca di sopravvivere mettendo un difensore in più. Capello è stato un grande allenatore e non un rivoluzionario, infatti l'anno scorso ha detto che la più grande novità era la riscoperta del libero e avremmo potuto avere successo in Spagna facendo contropiede e catenaccio. Io penso che abbiamo un tipo di mentalità limitata, quando stai in difesa sei orientato in maniera pessimista. Così limitiamo la nostra creatività. Quando vedo qualsiasi squadra, anche piccole come l'Empoli di Sarri e Giampaolo, vedo bellezza e coraggio, armonia".
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Sacchi: “Ventura ha peccato di ottimismo. Capello grande, ma non un rivoluzionario”
L'ex commissario tecnico della nazionale ha parlato a Radio Deejay del momento della selezione di Ventura.
VAR - Noi abbiamo un enorme codice civile, eppure siamo un paese molto corrotto. Al di là delle regole bisogna cambiare la mentalità. In Spagna vincere senza merito non conta. Una volta con l'Atletico abbiamo battuto il Celta giocando nel finale in dieci e il giorno dopo dissero che avevamo messo il pullman davanti alla porta. È questo che deve cambiare, non le regole".
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