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Spagna, Sergio Ramos: “Italia cattiva e pericolosa, si esalta in questi match”

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L’Italia ha sempre quel pizzico di esperienza che le permette di superare anche scogli complicati. Parola di Sergio Ramos. Il difensore svincolatosi dal Real Madrid non sta prendendo parte alla spedizione europea della sua Spagna, non...

L'Italia ha sempre quel pizzico di esperienza che le permette di superare anche scogli complicati.

Parola di Sergio Ramos. Il difensore svincolatosi dal Real Madrid non sta prendendo parte alla spedizione europea della sua Spagna, non essendo stato convocato da Luis Enrique a causa di diverse noie fisiche che lo hanno tempestato per tutta la stagione appena trascorsa. Nonostante questo, però, Ramos sta attivamente seguendo i suoi compagni e connazionali da casa, comunque in veste di leader seppur a diversi chilometri di distanza dalla squadra. In un'intervista esclusiva rilasciata ai microfoni dell'Uefa, il difensore iberico ha parlato della semifinale di Euro 2020 che coinvolgerà la sua Nazionale e l'Italia di Roberto Mancini.

Avversario temibile a detta dello stesso classe '86, quest'ultimo invita i suoi compagni a non sottovalutare gli azzurri in vista di un match dalla fondamentale importanza. Ecco, di seguito, le sue parole: "Gli italiani hanno sempre quel pizzico di esperienza in più, sanno giocare e gestiscono sempre molto bene i piccoli dettagli in questo tipo di partite. Bisognerà fare molta attenzione alla squadra di Mancini. La finale del 2012? Vicente del Bosque (ct spagnolo all'epoca, ndr) mise molta enfasi in generale sulla squadra avversaria, non su un giocatore in particolare perché si trattava di una grande Italia con Pirlo, Cassano, un giovane Balotelli in uno stato di forma splendido. Passare in vantaggio dopo pochi minuti con Fabregas fu fondamentale". 

Chiosa finale di Ramos rispetto ai prestigiosi traguardi raggiunti dalle Furie Rosse negli scorsi anni, nei quali sono stati capaci di vincere due Europei e un Mondiale: "Dietro ciò che viviamo c'è fatica, dedizione, lavoro e professionalità. Sapevamo di essere una squadra storica, d'epoca e sentivamo la difficoltà di vincere Europei, Mondiali e poi ancora gli Europei. Raggiungere quel traguardo ci ha motivato ancora di più e ci ha permesso di stabilire un record praticamente impossibile da superare, almeno per molti anni".