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VERSO ITALIA-INGHILTERRA

Italia-Spagna, Di Gennaro: “Le finali non si giocano, si vincono. Ecco cosa servirà”

Italia-Spagna, Di Gennaro: “Le finali non si giocano, si vincono. Ecco cosa servirà”

Si avvicina il giorno tanto atteso da tutta l’Italia, quello della finale di Wembley tra la Nazionale azzurra di Roberto Mancini e l’Inghilterra di Gareth Southgate. Questo pomeriggio ai microfoni del format radiofonico “Stadio...

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Si avvicina il giorno tanto atteso da tutta l'Italia, quello della finale di Wembley tra la Nazionale azzurra di Roberto Mancini e l'Inghilterra di Gareth Southgate. Questo pomeriggio ai microfoni del format radiofonico "Stadio Aperto", in onda sule frequenze di di TMW Radio, ha parlato l'ex centrocampista, Antonio Di Gennaro, opinionista che ha seguito da vicino la selezione azzurra curandone il commento tecnico per conto della Rai, lungo tutto il percorso fin qui glorioso di Euro 2020, da parte della compagine allenata da Roberto Mancini. Di seguito le parole dell'ex calciatore di Fiorentina e Verona.

IL PERCORSO AZZURRO -"Sono davvero felice per l'Italia perché ho vissuto questi tre anni da vicino, se lo meritano tutti questi ragazzi. Vincere soffrendo è ancora più bello. Fine di un idillio inglese? Io la metterei 50-50. C'è sì il discorso ambientale, ma quando arrivi in finale battendo Belgio e Spagna, puoi anche essere sfavorito ma questi ragazzi emanano davvero tanta tranquillità. Questo è il punto forte, aver creato uno spirito in grado di andare oltre fatica, sofferenza e un pizzico di fortuna. Ci prepariamo ad un ambiente caldo, ma lo siamo anche noi. Le finali non si giocano, si vincono".

SUL CENTRAVANTI - "Le critiche fanno parte della nostra cultura. Loro hanno un centravanti potente e tecnico, ma i nostri difensori contro certi calciatori hanno sempre fatto bene. A centrocampo siamo meglio noi e Immobile se riesce ad attaccare la profondità riesce a fare il suo gioco. Sono fiducioso".

FINE DEGLI STERIOTIPI PER I DUE CT - "La Premier già da tanti anni si è snaturata, ora anche la nazionale inglese. Dietro hanno tre giocatori forti, ma qualcosa concedono, nonostante abbiano subito un solo gol: dobbiamo riuscire a verticalizzare su Immobile e gli esterni, così possiamo metterli in difficoltà e loro lo sanno. Ci temono".

SUL RIGORE DI JORGINHO - "Ero sicuro, perché Jorginho è uno che non sbaglia mai. Mi ha ricordato Maradona, perché Diego li batteva così: piano, con un colpettino a spiazzare il portiere. Se vincessimo l'Europeo giocherebbe per il Pallone d'Oro e se lo meriterebbe, anche perché parte da Verona, posto che per me ha qualcosa di speciale".

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