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Gravina, l’annuncio: “Corsi di primo soccorso obbligatori per tutti i calciatori”

Gravina, l’annuncio: “Corsi di primo soccorso obbligatori per tutti i calciatori”

Le parole del numero uno della Federcalcio, Gabriele Gravina, sul nuovo protocollo sanitario e sul caso Eriksen

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Un calcio al pallone durante Danimarca-Finlandia, poi la caduta a terra, i soccorsi e la paura.

Sono impressi nella mente di tutti quei drammatici momenti che hanno tenuto con il fiato sospeso il mondo del calcio e non solo. Oggi, per Christian Eriksen, il peggio sembra essere definitivamente passato. Il calciatore, dopo il malore accusato in campo, si trova ricoverato al Rigshospitalet di Copenaghen, dove i medici stanno eseguendo una serie di accertamenti per scoprire le misteriose cause che hanno provocato l'arresto cardiaco. Oggi, il presidente della FIGC Gabriele Gravina, ha parlato a Sky Sport partendo proprio dal caso Eriksen e dal protocollo che sta mettendo a punto insieme allo staff della Federcalcio.

"Abbiamo deciso di far fare il corso di primo soccorso ai giocatori. Abbiamo vissuto tutti quegli attimi di panico, avendo un blocco psicologico. I nostri cuori si sono fermati insieme al suo. Adesso dobbiamo dare una risposta, i medici hanno elogiato Kjaer per l'intervento decisivo, quindi dobbiamo far sì che tutti gli atleti in campo, con tecnici e addetti ai lavori, possano avere una conoscenza elementare. Speriamo che non succeda più, ma nel caso vogliamo e dobbiamo essere pronti. Dobbiamo poi anche cercare le cause di ciò che è successo a Eriksen. Inizieremo prestissimo con la nostra commissione medica, stiamo già lavorando e faremo un protocollo sua per le società professionistiche che per quelle dilettantistiche".

Sulla crescita della Nazionale: "Ho investito molto, come persona e come Federazione, sul rapporto, che è stato agevolato dai risultati, con la Nazionale di calcio. Stiamo costruendo il futuro dell'Italia calcistica. Vincere l'Europeo? Se continueremo a coltivare valori ed entusiasmo lo avremo già vinto. Sul campo serve concentrazione e non dobbiamo abbandonare lo spirito di sacrificio. Dobbiamo stare con i piedi per terra senza smettere di sognare, ma con realismo e determinazione. Il nostro obiettivo è andare a Wembley. Poi vedremo".

Sull'importanza di Mancini per la Nazionale: "Credo che Mancini sia uno del gruppo e la nostra forza è il gruppo, che ha una regia straordinaria. La nostra forza è fatta anche dai sentimenti, i giocatori sono professionisti ma anche amici, siamo una grande famiglia. C'è rispetto e questo è la cosa più importante".