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Koulibaly e il razzismo: “Commosso dalle sessantamila maschere del San Paolo. Napoli, prendi Keità!”

Koulibaly e il razzismo: “Commosso dalle sessantamila maschere del San Paolo. Napoli, prendi Keità!”

Il difensore azzurro è tornato a parlare dell'episodio che lo vide, suo malgrado, protagonista nel febbraio 2016

Mediagol77

Un Kalidou Koulibaly commosso quello intervenuto al forum organizzato dal quotidiano "Il Mattino' nella giornata odierna.

Il difensore partenopeo è tornato sull'increscioso episodio negativo che lo vide coinvolto nel febbraio 2016, quando una parte dei tifosi della Lazio lo rese bersaglio di invettive di chiara matrice razzista. I supporters biancocelesti lo attaccarono con cori e ululati, la risposta di solidarietà ed affetto del pubblico napoletano nella domenica successiva fu però davvero incoraggiante.

"Dopo gli ululati di Roma con la Lazio, la reazione dei tifosi del Napoli mi emozionò tanto. Non mi era mai successo di vedere sessantamila persone con la mia maschera. I cori contro i napoletani e contro la città mi fanno male come se fossero cori contro la gente di colore. Quando vediamo gli stranieri che arrivano nel nostro Paese posso capire la paura ma bisogna andare verso di loro. Io ho vissuto la stessa cosa in Francia. Per mio padre è il suo secondo paese. A casa parlavo senegalese ma i miei genitori parlano francese. Penso che l’integrazione sia una cosa bellissima. Mi fa piacere quando mio figlio parla francese o italiano. Quando sono arrivato a Napoli sembrava di essere in città già da due anni. Qui non ho mai avuto problemi. Sento il nome di mio figlio più del mio in città. Sono contentissimo".

Il difensore senegalese ha anche svelato un retroscena legato al suo approdo al Napoli e ha provato a consigliare, in vista del mercato di gennaio, due calciatori che potrebbero fare la fortuna del club partenopeo.

"Con questi schemi del mister è difficile far venire miei compagni senegalesi al Napoli, non mi dispiacerebbe vedere Manè e Keità Balde con la maglia azzurra. Giocavo in Belgio quando mi chiamò Benitez, pensavo fosse un amico che mi stava facendo uno scherzo e quindi subito gli attaccai il telefono in faccia. Sarri chiede di essere sempre attento e concentrato al 100% in tutto l’arco della partita. Satin ha fatto tutto per il mio rinnovo al Napoli, passa sempre per il cattivo della situazione, lui è stato il primo a dirmi di rimanere a Napoli. Ghoulam è un fratello per me, da quando sono arrivato sono sempre con lui, è stato difficile vederlo sofferente. Però sono contento quando vedo in allenamento che si sta riprendendo, lui è molto importante per la squadra. A Napoli mi piace moltissimo la pizza, il mio pizzaiolo si arrabbia tanto quando vado a mangiare la pizza perchè sono l’unico che gli chiede una pizza tonno e cipolla".