L'arrivo di Cristiano Ronaldo ha sconvolto la Serie A.
serie a
Napoli, De Laurentiis: “Ronaldo propagatore di interesse, non potevamo permettercelo. Il VAR…”
Il presidente degli azzurri ha parlato dell'arrivo del fenomeno portoghese in Italia e dell'utilizzo della tecnologia sul campo
La Juventus ha decisamente dominato la sessione di calciomercato estiva, riuscendo a portare a Torino uno dei calciatori più forti dell'attuale panorama calcistico. Un duro colpo per le dirette avversarie, che nonostante abbiano portato a termine ottime operazioni, si sono nuovamente trovati in svantaggio rispetto agli attuali Campioni d'Italia.
Secondo quanto raccontato dal presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, l'agente del fenomeno portoghese, Jorge Mendes, aveva proposto a lui il suo protetto ancor prima dei bianconeri, ma la trattativa non è mai andata in porto a causa dei costi troppo onerosi. E anche ai microfoni de Il Corriere dello Sport, il presidente degli azzurri ha ribadito tale concetto: "E' stato un bel propagatore di interesse. Certo che se in Lega avessimo aspettato il suo arrivo forse avremmo venduto i diritti tv per l'Italia a un prezzo migliore e avremmo fatto bingo. Ronaldo è un grandissimo campione e lo vedremo agire in maniera straordinaria in Champions. Si sta ambientando, in Italia ha trovato una realtà diversa rispetto a come era abituato al Real Madrid. Per il Napoli era davvero inarrivabile, non potevamo permettercelo".
Infine un commento sull'utilizzo del VAR, al quale si è sempre pubblicamente mostrato contrario: "Non è il problema di pensare male. E' chiaro che ci sono molte cose che non quadrano. Io credo si debba eliminare la discrezionalità dell'arbitro. Il direttore di gara deve essere uno che verifica sul campo la liceità del gioco, aiutato da una moviola guidata da un gruppo di arbitri. Se tutto tace e non viene chiamato a verificare certi falli o certe decisioni, gatta ci cova...Non voglio dire la Juve o non la Juve...Bisogna rendere giustizia agli sforzi di 7-8 club che devono veder ripagati i loro investimenti, certamente superiori a quelli delle società minori".
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