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Gargano: “Napoletani maleducati e insolenti. Mazzarri? Mai riconoscente, Lavezzi voleva picchiarlo”

Gargano: “Napoletani maleducati e insolenti. Mazzarri? Mai riconoscente, Lavezzi voleva picchiarlo”

L'ex centrocampista del Napoli, adesso al Monterrey, ricorda senza peli sulla lingua alcuni episodi della sua esperienza coi partenopei.

Mediagol40

Walter Gargano senza filtri.

L'ex centrocampista di Napoli e Parma torna a parlare e ricordare la sua esperienza in azzurro: nel corso di un intervento alla radio messicana 'Rg', si sofferma su un particolare aspetto dei tifosi napoletani e, soprattutto, sul carattere di Walter Mazzarri.

"Gli italiani del Nord non amano particolarmente i partenopei? Ho due figli napoletani, e posso dire che è vero. Napoli è una città folle e realmente caotica, unica. Ammiro il modo in cui vivono il calcio, anche se non condivido la loro cultura. Sono insolenti e maleducati - sostiene -. Hanno degli atteggiamenti che qui sono al contrario. Qui la gente è molto educata, ti chiede le cose dicendo per favore, se stai cenando o pranzando aspetta il momento giusto. Lì, invece, in qualsiasi momento ti assalivano gridando nella loro lingua, il napoletano, 'Uè, gargà, vieni qua', senza mai chiedere per favore. Se le cose vanno bene non puoi uscire di casa, e se vanno male nemmeno!".

Mazzarri e Benitez -"Sono grato a Benitez perché sono tornato a Napoli grazie a lui. L’Inter voleva comprarmi, ma arrivò Mazzarri e con lui non è che ci fossero dei problemi, bensì delle divergenze d’opinione. Se mi dicono che una cosa è verde, ma io la vedo nera, per me continuerà ad essere nera. Ho molto carattere, e grazie a Dio ho sempre seguito le cose che per me sono giuste - spiega -. Se c’era qualcuno che non era giusto, per me era questo signore. Pensava che bastava dirmi 'devi fare così, decido io'. Ok, decidi tu, ma sono io che vado in campo! Ha avuto problemi anche con Lavezzi, e non è stato mai riconoscente con me: ci fu un giorno in cui il Pocho voleva picchiarlo e fui io a fermarlo! Mazzarri voleva avere sempre l’ultima parola, aveva un carattere particolare e noi eravamo giovani e un po’ ribelli. Non gli piaceva nemmeno che bevessimo il mate (tipica bevanda sudamericana, ndr) negli spogliatoi o che ascoltassimo la nostra musica. Sono cose caratteristiche per noi, e a lui non piacevano".