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Cessione Milan, Yonghong Li rifiuta l’offerta di Commisso. La famiglia Ricketts…

Cessione Milan, Yonghong Li rifiuta l’offerta di Commisso. La famiglia Ricketts…

Le ultime novità su un eventuale cessione del Milan da parte del presidente Yonghong Li

Mediagol22

Quale futuro per il Milan?

La proposta messa in tavolo dall'imprenditore italo-americano Rocco Commisso per la cessione del club rossonero non ha convinto il presidente Yonghong Li, il quale da un lato intende impedire che la società finisca nelle mani del fondo Elliott - già creditore di 303 milioni di euro più interessi -, ma che dall'altro continua a rifiutare le offerte.

L'offerta del fondatore e maggiore azionista di Mediacom prevedeva l'acquisto del 70% delle azioni della società rossonera, mentre il restante 30% delle quote sarebbe rimasto a Mr. Li. L'imprenditore di origini calabresi, inoltre, assicurava la copertura dell’intero debito contratto con Elliott e la messa a disposizione di più 150 milioni di euro per la gestione del club e per le spese di mercato, nonché l’avvio di un nuovo progetto per la realizzazione di uno stadio di proprietà.

Ad approfittare dello stallo nella trattativa tra le due parti potrebbe essere, adesso, la famiglia Ricketts, che ha diramato una nota ufficiale venerdì per comunicare di essere interessata ad acquisire una quota di maggioranza del Milan. I proprietari dei Chicago Cubs, inoltre, hanno assicurato che nel caso in cui la trattativa dovesse andare in porto non attuerebbero immediati stravolgimenti, ma investimenti a lungo termine per garantire al club un successo duraturo. Stephen Ross, invece, sarebbe il favorito nel caso in cui il club passasse nelle mani del fondo Elliott, con cui ha già trovato un accordo.

Nel frattempo, il club attende il verdetto della Camera giudicante della UEFA riguardo alla violazione, nel triennio 2014-2017, dei parametri di Fair Play Finanziario, che potrebbe escludere i rossoneri dalle competizioni europee. Nel caso in cui ciò avvenisse il Milan farebbe ricorso al TAS di Losanna, ma in un tale caos societario le probabilità di vittoria sarebbero quasi nulle.