Doveva essere una sera di festa che, però, si è trasformata in tutt'altro.
serie a
Lazio, la stoccata di Lotito: “Per me sono tifosi quelli che partecipano rispettando le regole”. Poi sul mercato…
Le parole del numero uno biancoceleste in risposta agli scontri avvenuti nella notte tra supporter e Polizia in occasione del 119° anniversario del club
Notte movimentata a Roma dove un gruppo di tifosi della Lazio è venuto a contatto con la Polizia. Una parte dei supporter, presenti in piazza per festeggiare i 119 anni del club, si sono isolati dai 2500 presenti per lanciare bottiglie ed oggetti contro il cordone di Forze dell'ordine presenti per scongiurare qualsiasi problema di ordine pubblico. Il bilancio, fin qui, è di un tifoso arrestato e di tre feriti, ma non si esclude il riconoscimento degli altri ultras che nella notte hanno dato vita alla bravata.
A margine dell'incontro con gli studenti del 'Collegio San Giuseppe" il numero del club bianconceleste Claudio Lotito ha commentato così l'accaduto: "Io rispondo dei miei comportamenti, della società che governo, e come ha detto il Ministro Salvini la responsabilità è personale. E se io sono qui è proprio per evitare che succedano comportanti fuori dalle regole. Noi cerchiamo di adottare sempre comportamenti consoni con i principali aspetti della società civile. Per me i tifosi sono quelli che partecipano in modo appassionato alla propria squadra del cuore, ma nel rispetto delle regole".
"Fair Play Finanziario? Le regole ci sono, anche qui vanno giudicati i comportamenti. Io non entro nella polemica perché ricopro un ruolo istituzionale, ma tutti devono partire alla pari e poi il più bravo vince. Gli obiettivi non dipendono dalla volontà del singolo- ha proseguito Lotito-, non si raggiungono solo con immissione di denaro, ma con organizzazione e progetto. Non fosse così, non avremmo vinto la Supercoppa sia contro la Juventus che contro l'Inter del Triplete".
Non sono mancate anche delle parole inerenti al futuro societario, tra gestione amministrativa e mercato:"Ho ereditato una società che aveva 550 milioni di debiti e oggi è la prima in Italia dal punto di vista della gestione contabile. Abbiamo una prospettiva di crescita esponenziale e geometrica, ma noi abbiamo i nostri tempi che sono legati agli investimenti e alle potenzialità economiche della società. Le nuove norme non permettono una spesa maggiore rispetto al fatturato, non è una questione di immissione di denaro. Io penso che l'interesse del sottoscritto sia quella di costruire una squadra più forte, non più debole. Se l'avessi pensata diversamente, Milinkovic-Savic sarebbe andato via dopo l'offerta da 160 milioni di euro. Nessun presidente a livello Mondiale avrebbe fatto quello che ha fatto io. Zappacosta? Questo è un tema che riguarda il direttore sportivo".
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