139 partite nel nostro campionato. La Lazio ha avuto un grosso merito: quello di permettere alla Serie A di accogliere un campione a tutto tondo del calcio mondiale. Oggi, Miroslav Klose ha ripercorso le tappe fondamentali della sua esperienza in biancoceleste, attraverso un'intervista rilasciata al portale Dfb.de.
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Klose: “Dopo il ritiro, mountain bike ed escursioni. Quel gol al Napoli…”
L'ex bomber della Lazio si è raccontato: "Ho incontrato molti ragazzini che si ricordavano del mio gesto, è una sensazione fantastica".
"Ho scelto deliberatamente quale fosse il momento migliore per chiudere la mia carriera. Non ero costretto da un infortunio o dalla mancanza di offerte, ma l’ho deciso perché ho voluto cambiare per me - ha spiegato l'attuale vice di Loew nella nazionale tedesca -. La mia ultima partita è stata il 15 maggio 2016. Poi ho avuto sei mesi di tempo per fare cose che non potevo fare durante la mia carriera calcistica. Per esempio prendere i bambini, fare un giro in mountain bike o delle escursioni senza guardare l’orologio o senza avere la partita successiva in testa. Per un po’ mi sono divertito, ma poi ho sentito il bisogno di affrontare nuove sfide. Sentivo che avevo bisogno di una nuova sfida. L’ho trovata, e può andare d’accordo con la mia vita privata".
FAIR PLAY -"Il gol annullato a Napoli? Per me il fair play è la chiave del calcio e dello sport in generale. I ragazzi dovrebbero interiorizzare questo. E’ meglio quando qualcuno non ne parla soltanto, ma lo rende un esempio da seguire. Per me è sempre stato al primo posto, anche se non sempre ho ricevuto feedback positivi da parte della squadra, per le mie azioni. Per me, la cosa più bella è sempre stata incontrare, mesi dopo, bambini o adolescenti che mi dicessero: 'Quello che hai fatto è stato straordinario'. Per me ha contato più questo che qualche elogio per un gol decisivo".
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