Una stagione tormentata ed estremamente deludente sul piano dei risultati. La Juventus ha chiuso l'annata calcistica 2022-2023 senza alcun trofeo in bacheca e con l'infausta prospettiva di restare fuori dalle competizioni europee per la stagione successiva. Inchiesta Prisma e caso plusvalenze, secondo filone giudiziario legato alla questione stipendi, le vicende extra campo che hanno pesantemente condizionato in termini psicologici e motivazionali il percorso della squadra sul campo. I flop di Pogba, Di Maria e Chiesa, tra infortuni e rendimento al di sotto delle aspettative, le difficoltà palesi di Vlahovic e Milik in zona gol, le lacune sul piano del gioco e della proposta offensiva palesate dagli uomini di Allegri.
SERIE A
Juventus, senti Brambati: “Allegri non ha dato niente! Aspetta di essere cacciato”
Il fardello della penalizzazione in classifica, prima comminata a stagione in corso, quindi revocata e poi rimodulata a pochi minuti dal fischio d'inizio del match di Empoli. Allegri che non è mai riuscito ad impiantare un gioco convincente alla squadra, ma ha tenuto botta sotto il profilo della gestione e della compattezza del gruppo, in grado di collezionare 72 punti in 38 gare. Nella parte finale del percorso la doppia eliminazione in Coppa Italia ed Europa League: semaforo rosso alle porte della finale in entrambe le competizioni contro Inter e Siviglia.
L'allenatore livornese ancora due anni di contratto molto ben remunerati, un eventuale esonero costerebbe al club piemontese circa 40 milioni di euro nel biennio, cifra comprensiva degli emolumenti spettanti ai componenti dello staff di Max. Somma che la Juventus non può certo pensare di elargire a cuor leggero in una logica di ridimensionamento ed ottimizzazione di costi ed investimenti, con un futuro a breve scadenza che con la probabile estromissione dalla coppe europee ridurrebbe sensibilmente introiti. e ricavi. La proprietà riflette e valuta, in attesa di confrontarsi nuovamente con Allegri sul da farsi.
Vicenda commentata dall'ex calciatore del Palermo, Massimo Brambati ai microfoni di TMW. Di seguito, le sue parole:
Chiesa scontento e vicino all'addio alla Juventus? "Pare che non sia così tanto nelle grazie di Allegri. E' uno molto istintivo, a lui forse piacciono giocatori tatticamente più malleabili, soprattutto in fase di non possesso. Ha grandissime potenzialità e al netto della gravità dell'infortunio è uno che fa la differenza. Per Allegri non la fa e anzi, non è un plus. Spesso lo ha usato dalla panchina, ma a me è giunta voce che non è gradito perché un po' troppo anarchico. A me non sembra, perché se disciplinato fa quello che chiede l'allenatore. Mancini lo ha sfruttato al meglio in Nazionale e ha fatto la differenza, anche in fase di non possesso. La proprietà, essendo latente, ha dato mandato a più individui, sbagliati per me, e c'è anche l'allenatore tra questi. Allegri sta lì e non vede l'ora di essere cacciato via con tutti i soldi che lui deve prendere. Questa è la verità, sennò dallo spogliatoio di Udine non escono certe parole. Allegri in questi due anni non ha dato niente. I giovani? Sono usciti solo perché c'erano tutti infortunati, sennò non li avrebbe neanche fatti giocare. La storia della Juventus dice che dopo due anni che non vinci, vai via".
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