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Cristiano Ronaldo si racconta a 360°.
Il fenomeno portoghese, sbarcato a Torino quest'estate a fronte di un corrispettivo pari a 100 milioni di euro - più altri 12 di oneri accessori -, che ne fanno il trasferimento più oneroso della storia della Serie A, è già l'idolo indiscusso della tifoseria della Vecchia Signora.
L'attaccante della Juventus, che con la maglia bianconera ha già messo a segno 10 gol e 6 assist, intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, ha lanciato una sfida al suo eterno rivale, Lionel Messi: "Io faccio il mio lavoro, ho avuto successo in ogni club e questa è la cosa più importante. Non mi piace quando mi paragonano ad altri, non è giusto. I numeri parlano, se guardate le statistiche vedete. Io ho provato di poter avere successo con tutti i club e con la nazionale, non devo dimostrare nulla. Ho anche cambiato vita, sono uscito dalla zona di confort, ho accettato questa sfida e tutto è andato bene. Ho creduto in me e provato alla gente che sono ancora un giocatore incredibile. Se mi manca Messi? No, magari manco io a lui... Io ho giocato in Inghilterra, Spagna, Italia, Portogallo, nella nazionale, mentre lui sta sempre in Spagna. Magari ha più bisogno lui di me. Per me la vita è una sfida, mi piace e mi piace far felici le persone. Mi piacerebbe che venisse in Italia, un giorno. Faccia come me, accetti la sfida. Però, se è felice lì, lo rispetto: è un fantastico giocatore, un bravo ragazzo ma qui non mi manca niente. Questa è la mia nuova vita e sono felice".
La sua vita fuori dal campo: "Sei-sette anni fa non ero molto paziente, ma ora sono migliorato. Difetti? Mah, non so, ne ho di certo ma... forse sto migliorando con l’età. A volte i miei amici e la mia famiglia mi dicono: “Ehi, sai che sei Cristiano Ronaldo? Tu non puoi fare questo”. Ogni tanto me lo dimentico, ma è una cosa buona. Se pensassi di aver vinto tutto, di avere soldi e successo, sarei pigro e non lavorerei duro. Preferisco non saperlo, a volte è meglio dimenticare di essere Cristiano".
Chiosa finale sul Pallone d’Oro: "Io penso di meritarlo tutti gli anni, lavoro per quello, però se non vinco non è la fine del mondo. Rispetto la decisione. In campo ho fatto di tutto per vincerlo, i numeri non mentono, però non pensate che io sia meno felice se non vinco. Ho amici fantastici e ho la famiglia, gioco in uno dei club migliori, pensate che vada a casa e mi metta a piangere? Certo che sono deluso, ma la vita continua e io lavorerò ancora duro. Quindi congratulazioni a Modric, lui merita, ma il prossimo anno ci vedremo di nuovo e io farò di tutto per vincerlo".
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