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Suarez: “Nessuno si aspettava che l’Inter iniziasse così, se dovesse perdere anche contro il Bologna…”

Suarez: “Nessuno si aspettava che l’Inter iniziasse così, se dovesse perdere anche contro il Bologna…”

Le dichiarazioni dell'ex centrocampista della Grande Inter in vista della sfida contro il Bologna: "Se dovesse andare male anche sabato, non so come andrà a finire"

Mediagol40

La terza giornata di campionato prevede la sfida tra Bologna e Inter.

Una trasferta ostica per gli uomini di Luciano Spalletti, alla ricerca, ancora, della prima vittoria stagionale.

Allo stadio "Dall’Ara", a supportare la squadra di Inzaghi ci saranno tanti tifosi rossoblù: è già stata superata, infatti, la quota di 24mila presenze. Esaurita in abbonamento la curva Bulgarelli e anche in altri settori si va verso il sold out.

Sul match, in programma sabato 1 settembre alle ore 18:00, si è espresso Luisito Suarez, ex centrocampista della Grande Inter, intervenuto ai microfoni de 'Il Resto del Carlino': "Nessuna delle due squadre è partita benissimo. Onestamente sono un po’ preoccupato, perché se l’Inter dovesse perdere anche contro il Bologna, il distacco da chi punta allo scudetto si farebbe quasi incolmabile dopo tre sole giornate. Beh, nessuno si aspettava che la squadra di Spalletti iniziasse così. Se dovesse andare male anche sabato, non so come andrà a finire". 

Sul Bologna: "Ammetto che non l’ho seguito benissimo. Certo la partenza di Verdi è stata importante, per il talento del giocatore. Non riesco a vedere tutte le partite che vorrei, perché lavoro per una radio che segue il Barcellona e quando giocano Messi e compagni sono sempre impegnato. Inzaghi sicuramente ha le qualità che servono, ma un allenatore deve preoccuparsi soprattutto di non fare danni. Alla fine, sono sempre i giocatori con le loro qualità e la personalità, a fare la differenza".

Nel 1964, proprio contro il Bologna, Suarez perse uno scudetto allo spareggio: "Erano anni di bellissime lotte, tante. Quel Bologna dava filo da torcere a tutti, ed era pieno di grandi amici. Nonostante le tante battaglie in campo, con i vari Pascutti, Janich, Perani, Fogli, Haller, con Nielsen che poi venne all’Inter, c’era un bel rapporto di amicizia fuori dal campo. E poi Bulgarelli: l’ultima volta che sono tornato a Bologna era per un evento che ricordava Giacomo, lui era veramente l’emblema di quella squadra. Per come giocava, ma soprattutto per il modo in cui si comportava anche fuori dal campo".

Chiosa finale sulla Spal: "Mi fa piacere perché Ferrara è una piazza importante, dove si riesce a fare bene calcio. Ai miei tempi la Spal in A era un classico. Quando la allenai eravamo anche andati benino, poi cascammo male verso la fine. Ma sono contento di vedere Ferrara di nuovo tra le grandi - ha concluso -".