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Inter-Juventus, Ferri: “Serve lo stadio di proprietà. Allegri? Meglio di lui solo Guardiola”

COMO, ITALY - MAY 10:  Riccardo Ferri of Inter Forever looks on during the FC Internazionale training session at the club's training ground Suning Training Center in memory of Angelo Moratti on May 10, 2018 in Como, Italy.  (Photo by Marco Luzzani - Inter/Inter via Getty Images)

L'ex difensore dei nerazzurri ha parlato in vista del big match contro i bianconeri

Mediagol52

Tutto pronto per il big match dello stadio San Siro.

Sabato sera l'Inter ospiterà la Juventus davanti agli occhi dei propri tifosi, in quello che sarà l'anticipo serale della trentaquattresima giornata di Serie A: i nerazzurri cercheranno di battere i Campioni d'Italia in carica al fine di ottenere tre punti fondamentali per consolidare il terzo posto in classifica e conquistare un posto nella prossima edizione della Champions League.

Alla vigilia della gara Riccardo Ferri, ex difensore dei lombardi, ha parlato ai microfoni di MC Sport, analizzando le dinamiche della sfida: "La differenza c'è, poi di mezzo c'è anche il Napoli. Le ambizioni dell'Inter? La società vuole rinforzare la squadra e accorciare la distanza. Per me in due anni si può assottigliare grazie ad un progetto. Ma servirà passare anche attraverso lo stadio di proprietà. Ingeneroso dire che Allegri è un perdente. Uno del suo livello non ne vedo, almeno libero. O prendi Guardiola o rimani con lui, se fossi la Juve. Conte? Non credo possa tornare. Spalletti ha fatto un percorso difficile ma ha comunque raggiunto gli obiettivi prefissati. L'unico neo è l'uscita anticipata dalla Champions. Andrà sul mercato per prendere giocatori che sanno affrontare questa Coppa ma anche giovani di prospettiva. Icardi? E' stata una situazione anomala, difficile da gestire. Marotta ha cercato di farla rientrare nel più breve tempo possibile. C'è stata una frattura forte, dipende dalle parti la risoluzione. La Curva? Loro hanno letto di un giocatore che ha rinunciato di lottare con i compagni e se n'è stato in disparte. La Curva legge questo come un tradimento. E le difficoltà con la Curva ce le avrà sempre. Il mio derby d'Italia? 1984, il primo gol in A fu contro la Juve. E poi mi ricordo le gare a Torino, che sono state sempre difficili. Ma quella la porterò sempre nel mio cuore".

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