serie a

Hellas Verona-Milan, Giampaolo: “Voglio migliorare la filosofia di gioco. L’esultanza di Piątek…”

Le parole del tecnico del Milan in merito alla vittoria ottenuta contro l'Hellas Verona

Mediagol52

Seconda vittoria consecutiva per il Milan.

Dopo il successo ottenuto contro il Brescia, i rossoneri sono scesi sul campo dello stadio Marcantonio Bentegodi per affrontare l'Hellas Verona in quello che è stato il posticipo serale della terza giornata di Serie A: dopo novanta minuti molto combattuti e due espulsi (Stepinski Calabria), a trionfare sono stati gli uomini di Marco Giampaolo grazie al calcio di rigore trasformato da Krzysztof Piątek, che ha così interrotto il suo digiuno. Un successo fondamentale anche per il morale, dal momento che la prossima settimana i rossoneri dovranno affrontare i cugini dell'Inter, attualmente primi in solitaria in classifica e decisamente la squadra più in forma del campionato.

Intervenuto ai microfoni di Sky Sport al termine del match, il tecnico del Milan ha commentato la prestazione dei suoi uomini parlando anche della prossima sfida di campionato, il derby contro i nerazzurri. Di seguito le sue dichiarazioni: "A chi si può attaccare il Milan? La squadra mi dà certezze, la devo rendere più equilibrata ma lavora bene. Il mio lavoro consiste nel migliorare la filosofia di gioco, sbagliamo ma credo che ci stiano gli errori. Oggi nel secondo tempo abbiamo giocato per come dovevamo, una squadra che difende in dieci negli ultimi venti metri poi diventa difficile. Siamo stati sempre propositivi sebbene le cose non siamo state fatte nel modo perfetto, alla vittoria è positiva perché ci aiuta a migliorare. Non nascondo però i problemi sotto il tappeto. Piatek? Non mi è sembrata un’esultanza polemica, ha dato tutto e ha lottato; non mi sembra un ragazzo che faccia casino. Serve lavorare sui sistemi di gioco, c’è da riorganizzarsi perché a me piace che la squadra abbia una sua identità. Dobbiamo acquisire ancora una buona mentalità tattica, posso solo dire che ci metteremo tutti noi stessi. Le partite sono tutte difficili, devi guadagnarti le vittorie e non è semplice. Gli avversari ti vengono a prendere, non ti aspettano più. La squadra crede nelle cose che facciamo, ne ho un riscontro giornaliero. La squadra si applica e fa le cose per bene, ha tanti margini di miglioramento: il mio lavoro consiste nel mettere la qualità individuale a servizio del gioco di squadra".