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Calcio e Coronavirus, il sottosegretario Zampa: “Pubblico negli stadi? Si può fare, vi dico come”

Le dichiarazioni rilasciate dalla sottosegretaria alla Salute

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"Riaprire gli stadi sulla scia di cinema e teatri? Piacerebbe anche a me, credo ci si possa lavorare" con un "arrivederci simbolico in uno stadio aperto magari per la partita conclusiva del campionato".

Lo ha dichiarato Sandra Zampa ai microfoni de "La Politica nel Pallone" su Gr Parlamento. La sottosegretaria alla Salute si è espressa in merito alla possibilità di riaprire gli stadi anche ai tifosi in vista della ripartenza dei campionati di calcio in Italia dopo lo stop a causa dell'emergenza Coronavirus. "Sarà il ministro dello Sport a decidere, io penso che dal punto di vista della salute ciò che abbiamo immaginato possibile per gli altri comparti possa essere immaginato anche per lo sport. Ciò significa che le persone devono sedersi lontane, con le distanze dovute, esattamente come si farà al cinema o a teatro. Sarà un modo del tutto originale e particolare di vedere la partita. Penso sia possibile, fattibile e forse anche un bel segnale al paese che si rimette in piedi dopo tanta fatica e sofferenza", ha proseguito la Zampa.

PROTOCOLLO SICUREZZA -"Allentare la quarantena di 14 giorni del gruppo squadra in caso di una positività? A me non risulta possa esserci, né che si sia mai discusso di questo al Cts. E se è stato discusso è stato per toglierlo dal tavolo. Una disparità di trattamento aprirebbe molte questioni oltre al fatto che esporrebbe a un rischio ulteriore tutti quelli che non fossero risultati contagiati. E' dannoso anche per i calciatori. Questa malattia è dannosa, lascia cicatrici polmonari, l'obiettivo è fare in modo che i calciatori non si ammalino. Avere un rigore estremo è utile a loro e ovviamente alla causa del calcio". La sottosegretaria alla Saluta, infine, ha ricordato che "ci sono casi che si manifestano anche 12-13 giorni dopo l'autoisolamento", sottolineato che "ci può essere un confronto che si riapre, cosa che prima non pensavamo", ha concluso.