"Ho pensato molto in questi due giorni e prima di iniziare a scrivere volevo chiedere umilmente scusa ai tanti tifosi, brava gente, che fa sacrifici economici pur di venire allo stadio e seguirci in trasferta".
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Mbakogu si scusa coi tifosi del Carpi: “Mi piangeva il cuore dopo aver sbagliato i due rigori. Il secondo l’ho voluto tirare io”
L'attaccante ai sostenitori emiliani: "Mettetevi nei miei panni". E poi spiega la sua reazione.
Inizia così una lettera aperta scritta dall'attaccante del Carpi, Jerry Mbakogu, settantadue ore dopo quella giornata che non dimenticherà mai: due rigori sbagliati dal nigeriano nel match più importante della stagione (quello contro la Lazio, 1-3 in favore dei biancocelesti il punteggio finale).
"Vi chiedo scusa se il mio gesto di zittire la curva vi ha deluso. Non voglio giustificare il mio comportamento, come non voglio nemmeno giustificare il fatto di aver sbagliato due rigori - ha spiegato in un post pubblicato sulla sua pagina su Facebook -. Il secondo l’ho voluto fortemente tirare perché volevo riscattare il mio primo errore. Ma mettetevi nei miei panni. Mettere giù la palla sul dischetto e sentire i fischi dello stadio contro di te, quella che doveva essere la tua gente fischiarti, provate ad immaginare la mia sensazione. Stavamo perdendo una partita fondamentale per noi, avevo sbagliato due rigori, mi è crollato il mondo addosso. Mi reputo una persona vera, e come tutti voi vivo le emozioni sulla mia pelle. Volevo solo fare del bene, volevo solo fare gol e festeggiare con i miei compagni. Ma come è successo spesso questa stagione non sono stato ripagato come avrei sperato. Qualsiasi delusione avrete provato per la sconfitta, qualsiasi rabbia avrete provato per i rigori che ho sbagliato, moltiplicatelo per dieci e capirete cosa stessi provando io in quel momento. Non sono più riuscito a gestire le emozioni, la delusione, la rabbia, la ferita, mi piangeva il cuore, sono scoppiato", racconta Mbakogu.
La reazione -"Mi sono girato verso la parte della curva dove sentivo maggiormente arrivare tutto questo, volevo solo smettessero di fischiare, di insultarmi, di ferirmi. Avrei voluto ricevere supporto, un grido di incitamento, si sa un attaccante vive di fiducia, soprattutto la fiducia che sente dai suoi tifosi. So che ci si aspettava tanti gol da me, un attaccante vive per il gol. Purtroppo ci sono quelle annate in cui la palla non vuole sapere nulla di entrare in porta, i gol non sono arrivati come avrei voluto, però mi sono sempre impegnato, ho sempre cercato di fare del mio meglio, sudare e lottare sempre per questa maglia. Quindi dopo due giorni difficilissimi e tristi - conclude -, mi prendo le mie responsabilità. So che a Carpi c’è gente che mi vuole bene ed ha sempre preso le mie parti, chiedo scusa a loro se in qualche maniera si sono sentiti offesi o delusi. Invece a quelli che mi hanno fischiato, chiedo solo di riflettere. Ma come ho sempre fatto dopo ogni delusione voglio guardare avanti. Domenica ci aspetta l’Udinese e vi assicuro che io e i miei compagni non siamo per nulla rassegnati. Andremo a Udine determinati a fare bene, come sempre. Noi ci crediamo e dovete crederci anche voi. La speranza deve essere l’ultima a morire. Il nostro sogno non è ancora finito. Come sempre, forza Carpi!".
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