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Cagliari, Joao Pedro: “La mia amicizia con Neymar, contro la Roma ho pensato a Messi. Vi svelo cosa ho detto in ritiro”

CAGLIARI, ITALY - MAY 31:  Joao Pedro of Cagliari celebrated the goal 2-0 during the Serie A match between Cagliari Calcio and Udinese Calcio at Stadio Sant'Elia on May 31, 2015 in Cagliari, Italy.  (Photo by Enrico Locci/Getty Images)

L'attaccante del Cagliari ha raccontato come è nata la sua amicizia con Neymar e parlato della sua stagione

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Joao Pedro e l'amicizia con Neymar.

Intervenuto sulla diretta Instagram di Cronache di Spogliatio, l'attaccante del Cagliari ha raccontato come è nata e si è sviluppata l'amicizia con Neymar, fuoriclasse del PSG: "Siamo sempre in giro tra allenamenti, partite e trasferte. Anche quando torno in Brasile c'è sempre qualcosa da fare. Sto apprezzando e vivendo la famiglia. Amicizia con NeymarAbbiamo creato un'amicizia vera, dai 14 fino ai 17 anni abbiamo giocato insieme. Poi lui non è stato più convocato con le giovanili. Eravamo sempre insieme io, lui e Coutinho: in viaggio, in ritiro, ovunque. Conosco anche la sua famiglia e sono persone incredibili, meritano tanto. Ricordo che Neymar al Santos in partita segnava sempre due o tre gol, in allenamento ne faceva nove o dieci. Era un'altra persona: lo vedi puntare e scherzare in gara, ma in seduta è totalmente concentrato. Mi spaventava perché le partitelle finiscono solitamente 4-4 o giù di lì, lui invece ne segnava tantissimi. Ogni pallone era un gol. Nella rete contro la Roma, sul lancio, ho pensato al gol di Messi al Mondiale contro la Nigeria: ho detto 'Devo stopparla bene e fare come lui".

Joao Pedro sta vivendo la migliore stagione della sua carriera, avendo realizzato 16 gol in 25 partite prima della sosta della Serie A per l'emergenza Coronavirus: "Quando sei giovane hai voglia di fare tante cose. Quello italiano è il calcio più difficile da imparare, ogni ruolo ha un'identità forte. Venendo dal Brasile dove c'è molta improvvisazione nei calciatori, ora mi sento pronto per qualsiasi cosa. C'è voluto un po' e ora sono pronto. In ritiro l'ho detto: questo sarà il mio anno. Ho detto a mia moglie che ci sarebbero stati dei momenti in cui avrei dovuto riposare e gestirmi diversamente: ho preso questo anno come se fosse l'ultimo, voglio dare il mio massimo fino all'ultima goccia. Sono contento per questo. Spogliatoio? Cerco di fare amicizia e far integrare chi non parla la lingua perché ci sono passato anche io. Cerco di aiutare questi giocatori. Sono il primo a prendere in giro chi si veste male: Simeoneè il peggiore di tutti, cerchiamo di aiutarlo ma fa fatica. È proprio un tipo che si veste male (ride, ndr)".

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