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Coronavirus, Cellino: “Ripresa? Io non schiero il mio Brescia, ci vuole rispetto per chi ha perso la vita”

LEEDS, ENGLAND - DECEMBER 13:  Massimo Cellino President and Director of Leeds United during the Sky Bet Championship match between Leeds United and Fulham at Elland Road on December 13, 2014 in Leeds, England. (Photo by Clint Hughes/Getty Images)

L'imprenditore italiano, oggi alla guida del Brescia Calcio, irrompe con forza sulla questione relativa alla ripresa dei campionati nazionali

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Cagliari, Leeds United e Brescia.

Il fiuto dell'affare di Massimo Cellino, sessantatreenne imprenditore italiano, lo ha portato ad essere uno dei nomi più caldi e chiacchierati all'interno del panorama calcistico e non solo. Come quella volta in cui volò a Londra con una maxi cifra di 68 milioni di euro pronto a prendere le redini del West Ham United, trattativa che, però, sfumò sulle battute d'arresto. Oggi, l'ex patron del club cagliaritano è alla guida del Brescia, l'ultima delle sue "figlie", la quale non naviga decisamente in buone acque. La classifica di Serie A, aggiornata al 9 marzo, vede la squadra lombarda ultima a dieci punti dalla zona salvezza.

A tal proposito, fanno discutere, e non poco, le ultime dichiarazioni dello stesso patron sardo rilasciate, nel corso di una lunga intervista, a "La Gazzetta dello Sport" che definisce inattuabili e irresponsabili le linee guida - che vanno pian piano a delinearsi -, dettate dalla UEFA in materia di riorganizzazione del circus calcistico mondiale con in ballo affari da milioni di euro.

CAMPIONATI E COVID-19: "Non si può riprendere, per una lunga serie di ragioni.  Se ci costringono sono disposto a non schierare la squadra e perdere le partite 3-0 a tavolino per rispetto dei cittadini di Brescia e dei loro cari che non ci sono più. Il mio discorso si basa su due pilastri: il rispetto della salute e la salvezza del sistema calcio. Dopo aver perso questa stagione, rovineremo anche la prossima che sarà decisiva per ripartire. Qui a Brescia abbiamo i camion che trasportano i morti. Siamo al centro dell’epidemia, tutte le date sono sballate. In ogni caso i calciatori vengono da 45 giorni di totale inattività e hanno bisogno di un mese di allenamento solo per rimettersi in forma".

RETROCESSIONE: "Claudio Lotito l’altro giorno mi ha detto che non voglio giocare per salvarmi. Da che pulpito, lui che fa fuoco e fiamme perché pensa di vincere lo scudetto. A me di retrocedere non frega nulla: finora ce lo siamo meritati e anche io ho le mie colpe".