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Atalanta-Roma, Gasperini: “Mai visto uno sudare come Zapata. Flop sulla panchina del Palermo? Non ero sereno, ecco perchè…”

Atalanta-Roma, Gasperini: “Mai visto uno sudare come Zapata. Flop sulla panchina del Palermo? Non ero sereno, ecco perchè…”

Le dichiarazioni del tecnico dell'Atalanta, Gian Piero Gasperini, nel giorno del suo 61esimo compleanno e alla vigilia della sfida contro la Roma

Mediagol40

Parla Gian Piero Gasperini.

Il tecnico dell'Atalanta, nel giorno del suo 61esimo compleanno e alla vigilia della sfida contro la Roma - in programma domenica 27 gennaio alle ore 15:00 allo stadio "Atleti Azzurri d'Italia" -, intervenuto ai microfoni di Tuttosport, si è raccontato tra presente e passato, facendo il punto di tutte le sue esperienze nelle varie panchine: "Se non fossi stato allenatore? Non so che lavoro avrei fatto, ma di sicuro non il dipendente. Avrei lavorato tantissimo ma sempre pensando di disporre della mia libertà".

"Dopo aver passato una vita a fare programmi e a fissare traguardi ora voglio vivermi il presente - ha continuato -, adesso è in quel brindisi che farò in ritiro con lo staff, con i giocatori. Poi, lunedì, si festeggia in famiglia. Momento più bello di tutti in questi anni? Spero che sia quello che deve ancora arrivare. Comunque ho avuto la fortuna di viverne tanti, sono stato molto fortunato. Solo due stop all’Inter e al Palermo, ma l’esperienza in nerazzurro nemmeno la considero, è stata troppo breve. L’Inter era in crisi ed io volevo cambiare quel modello che non funzionava più. Moratti però era ancora legato a un modello che gli aveva dato tante gioie e faticava a staccarsene. A Palermo non ero sereno e non ho dato tutto me stesso, avevo perso tutti e due i genitori in venticinque giorni, passavo più il tempo per loro".

Il rapporto con il presidente Antonio Percassi: "È uno dei pochi ad essere innamorato davvero della loro squadra. Ricordo l’anno che eravamo in difficoltà, lo chiamai la sera prima della partita contro il Napoli per dirgli che avrei fatto giocare tutti insieme i ragazzi, Petagna, Gagliardini, Conti, Kessie, Caldara. Lui non disse una parola. Solo due giorni dopo mi confessò di non aver dormito tutta la notte. Io ero sicuro che quella fosse la strada giusta. Firmare a vita qui all’Atalanta? Lui me lo ripete in continuazione, però io so bene che nel calcio contano i risultati".

Sugli episodi di razzismo che hanno coinvolto il difensore del Napoli, Kalidou Koulibaly: "Gli ululati a Koulibaly non li considero una manifestazione di razzismo. Come fa ad essere razzista uno che al tempo stesso tifa per Asamoah o nel nostro caso, magari per Zapata? Il razzismo è un’altra cosa, molto più seria, Queste sono solo offese e mancanza di educazione. Il problema però non si risolve chiudendo uno stadio o una curva".

Sul momento dell'Atalanta: "Siamo in un bel momento, giochiamo con la fiducia e siamo il miglior attacco. Possiamo avere ancora un’evoluzione dal punto di vista tecnico. Zapata? E’ uno di quei calciatori che hanno lavorato molto, nonostante le difficoltà iniziali. Non ho mai visto uno sudare quanto lui. La sua grande qualità è di essere rimasto sempre se stesso. Nella rosa della Juventus potrebbe starci benissimo, deve solo fare altri 14 gol all’Atalanta. Tutti i ragazzi si stanno pian piano imponendo. Battere la Roma per fare un gran salto in campionato o battere la Juve per arrivare alla semifinale di Coppa Italia?Dobbiamo fare entrambe le cose. Juventus?Mi auguro che possa vincere la Champions. E’ una squadra che può arrivare alle sfide decisive in Champions senza aver avuto la necessaria tensione in Serie A - ha concluso -".