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ZAMPARINI: “In Lega mi chiamano il sognatore”

Il patron rosanero, Maurizio Zamparini, ha lavorato tanto in questi anni per portare unidea diversa del calcio allinterno della Lega Calcio. Ecco il suo pensiero raccolto da Mediagol.it: "Quando sono.

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Il patron rosanero, Maurizio Zamparini, ha lavorato tanto in questi anni per portare unidea diversa del calcio allinterno della Lega Calcio. Ecco il suo pensiero raccolto da Mediagol.it: "Quando sono entrato io in Lega tutte le squadre di serie A prendevano 5 miliardi e ci si prendeva in giro per il risultato, ma non c’erano problemi economici. Conta moltissimo risolvere questo problema per il futuro del calcio, dobbiamo lavorare moltissimo perché la Lega Calcio non è ancora una Lega e deve diventare un’azienda con dei dirigenti che sviluppano sia i valori economici che quelli sportivi - ha detto alla trasmissione "Si gonfia la rete" -. Uno di questi valori è un cordone ombelicale con la Federazione, ma la Lega deve contare di più, non può contare il 17% dei voti quando si parla della Lega di serie A. All’interno della Federazione non possono decidere per coprire una delusione ai Mondiali che si passi da due a un extracomunitario tesserabile dall’estero senza interpellare la Lega, o addirittura a campionato in corso. La Spagna campione del mondo ha il libero mercato per tutta l’Africa e può portare tutti i sudamericani, che in due anni diventano comunitari, quindi è chiaro che la FIGC ha preso una decisione demagogica per coprire una sconfitta non loro ma del nostro calcio. Abbiamo bisogno di più professionalità e sentimento da parte di chi lavorerà in Lega, il tutto si fa con amore, comprensione e buon senso. Quando ci si siede intorno a un tavolo tutti i voti devono contare allo stesso modo e il buon senso deve prevalere, sono promotore e sviluppatore di questa idea. Tutti all’interno della Lega mi chiamano “il sognatore”, ma vedo che piano piano tutta la gente sta tornando su questi valori e mi fa piacere".