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SUDAFRICA: IL CT LIPPI FA FUORI TUTTI I ROSANERO DALLA NAZIONALE Polemiche sulle scelte inspiegabili del commissario tecnico

Il dado è tratto. E in attesa di colui il quale si chiama davvero Cesare (Prandelli), ieri sera alle 21.50 il quasi-ex commissario tecnico della Nazionale Marcello Lippi ha.

Mediagol8

Il dado è tratto. E in attesa di colui il quale si chiama davvero Cesare (Prandelli), ieri sera alle 21.50 il quasi-ex commissario tecnico della Nazionale Marcello Lippi ha “partorito” la lista dei 23 giocatori che difenderanno il titolo mondiale in Sudafrica. Un parto sofferto, visto che Lippi ha comunicato i nomi dei prescelti appena due ore prima della scadenza imposta dalla Fifa, ovvero le 24 di ieri. E come avevano suscitato feroci polemiche le prime scelte del C.T., così faranno le sue decisioni definitive: esclusi, in ordine di ruolo, Sirigu, Cassani, Cossu, Borriello e Rossi. Dentro De Sanctis, Bocchetti, Camoranesi e Quagliarella. Partiamo con il dire che sicuramente Lippi perderà altri tifosi allombra di Monte Pellegrino, perché proprio in corrispondenza della migliore stagione in Serie A del Palermo, nessun giocatore rosanero parteciperà al Mondiale. Una scelta alquanto bizzarra, non solo per il quinto posto finale dei rosanero, ma anche perché il Palermo è una delle squadre che più valorizza i giocatori italiani. E per altri motivi che esporrò tra poco. Scorrendo i 23 nomi, limpressione che se ne trae è che le scelte di Lippi siano state improntate al conservatorismo e alla tutela di una specie di “gruppo” di fedelissimi che negli anni lallenatore è andato forgiando e costruendo. Un “clan” nel quale era molto difficile entrare. Il senso di tutto ciò sta in una dichiarazione molto pungente di Antonio Cassano, che domenica, commentando la scelta di Prandelli quale neo allenatore della Nazionale, ha detto ai microfoni di Sky: “Sono felice, almeno so che io ed altri giocatori ci potremo giocare le nostre chances alla pari con tutti gli altri”. Un Lippi che nelle interviste appare nervoso e demotivato, che sembra ormai già proiettato verso il suo futuro in un grande club e per il quale questo mondiale sembra più un fastidio che altro. Laltra impressione è che stia per nascere una squadra male assortita e priva di una precisa identità, nella quale sono poco o nulla rappresentate la seconda della Serie A (Roma), la terza (Milan), e la quinta (Palermo), mentre abbondano i giocatori della squadra che più di altre ha fallito: la Juventus. LInter non conta, visto che tanto di italiano ormai ha solo il presidente. Partiamo dagli estremi difensori. In porta non potevano esserci dubbi: dando per scontati Buffon e De Sanctis, Marchetti è sicuramente assieme a Sirigu il giovane più forte ed interessante del ruolo. Totò ha fatto unesperienza esaltante e la Nazionale è sicuramente nel suo futuro. In difesa invece la situazione appare disastrosa. Lostinazione di Lippi nellignorare le indicazioni del campionato, lo ha costretto ad inventarsi un reparto che appare il più debole della squadra. Il C.T. si è incaponito a puntare sulla difesa colabrodo della Juventus, e adesso ha tra le mani un castello di sabbia. Zambrotta che non gioca a destra dal 2006, Bonucci che è un esordiente assoluto, Cannavaro in parabola discendente, e Chiellini che è stato letteralmente costretto a sinistra, pur di non chiamare Balzaretti. Insomma, un delirio bello e buono. I rincalzi sono quelli che sono, e certo Maggio, Bocchetti e Criscito non sembra offrano migliori garanzie. Vedo giorni grami per il povero Buffon, che ancora una volta sarà chiamato a salvare la patria. A centrocampo lassenza a mio avviso più eclatante è quella di Simone Perrotta, uno dei pilastri della sorprendente Roma, sacrificato per far posto ad un Gattuso che avrà giocato in stagione forse 10 partite intere, e un Camoranesi che in campionato è stato falcidiato dagli infortuni, risultando uno dei più deludenti della Juve. Pirlo e De Rossi saranno titolari sicuri, e lì cè poco da dire, mentre il giovane Marchisio potrebbe occupare una posizione avanzata. Scelta quanto meno discutibile, vista la presenza di Montolivo e lesclusione di Cossu, che è a questo punto clamorosa come quella di Balzaretti. In attacco la parola dordine è “Totò salvaci tu”, visto che lunica speranza per Lippi e per i tifosi della Nazionale è che Antonio Di Natale continui a segnare a raffica come ha fatto per tutto il campionato. In questa logica si inserisce la convocazione di Pepe (altrimenti inspiegabile!) e di Iaquinta (un altro che ha giocato poco o nulla), mentre Gilardino sembrava prescelto già da tempo. La mia opinione è che Lippi abbia invece in mano quello che potrebbe diventare lo Schillaci del 90: Giampaolo Pazzini. Il doriano e Di Natale, opportunamente assistiti, possono diventare un incubo per qualsiasi difesa del mondo. Lesordio è fissato per il 14 giugno con il Paraguay. La squadra sudamericana, paventata come uno spauracchio, è stata ridimensionata dallIrlanda del Trap, mentre la Slovacchia di Hamsik ha un gioco involuto come non mai: tanta corsa, tanto fisico, ma piedi come ferri da stiro. La Nuova Zelanda non la consideriamo nemmeno, non essendo fortunatamente ovale il pallone dei Mondiali. Dando quindi per scontato il passaggio del turno, vedremo cosa riserverà agli Azzurri lavventura africana. In giro pare ci sia molto equilibrio, con molte “grandi” che si stanno avvicinando in silenzio e a fari spenti (Germania, Brasile e Spagna) e altre che invece fanno proclami di vittoria (Argentina e Inghilterra). Mi aspetto un mondiale poco spettacolare e privo di acuti, visto che molti commissari tecnici hanno preferito portare con loro onesti muratori del pallone e lasciare a casa chi invece sa accendere il gioco e dipingere calcio. Come accade ormai purtroppo da più di un decennio, non conta il bel gioco, ma solo lo stramaledetto risultato. Una prova? Eccola: se in Germania non avessimo vinto noi, del Mondiale 2006 quale partita ricorderemmo? Di Giuseppe DAgostino