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SIRIGU IDOLO DI TANTI BAMBINI La lettera del papà del piccolo Davide inviata a Mediagol

Ci sono tanti bambini nati al nord Italia che tifano Palermo. Uno di questi si chiama Davide, è nato a Milano da genitori palermitani, e si è legato ai colori rosanero grazie al suo.

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Ci sono tanti bambini nati al nord Italia che tifano Palermo. Uno di questi si chiama Davide, è nato a Milano da genitori palermitani, e si è legato ai colori rosanero grazie al suo idolo: lex portiere del Palermo Salvatore Sirigu. Di seguito Mediagol.it pubblica la lettera scritta da Gianni Albano, palermitano residente a Milano e padre del piccolo Davide, il giovane tifoso che questa estate, al ritiro di preparazione a Malles, ha ricevuto in dono dallex portiere rosanero i suoi guantoni e che ora è naturalmente deluso dalla sua cessione al Paris Saint Germain. Ciao Totò, anzi arrivederci, sono il papà del bimbo (Davide), tuo tifoso sfegatato a cui, durante il ritiro, hai regalato i tuoi guantoni. Arrivederci perché spero di richiaccherare con te ancora... Tra qualche anno... Da qualche parte e... Trovarti ancora più forte tra i pali e nella vita (che poi è molto più difficile). Grazie per aver impresso nella mente del mio Davide un ricordo che porterà per sempre con se. I tuoi guantoni sono lì, dentro il suo zainetto che porta sempre appresso. Le tue maglie sempre addosso ed appese al muro della sua camera. Certo ci siamo rimasti male, non ce lo aspettavamo. La tua partenza improvvisa è stata una doccia gelata! Ho cercato di spiegargli che, come gli hai detto anche tu a Malles, il calcio è così... Per la veritami sei sembrato un po triste quando pronunciavi queste parole, ho avuto limpressione che tutto il discorso del rinnovo contrattuale ti avesse fatto capire ancora di piu, se ce ne fosse stato bisogno, che il destino di un calciatore vola molto piu in alto della sua testa. Sono gli altri che ci mettono lultima parola. Tu hai ventiquattro anni ed è già così difficile parare.... Pensa un po tutto il resto.... Grazie perché Davide si ricorderà di un ragazzo educato, di poche parole (...e sempre ben misurate) e disponibile. Qualcuno ti ha definito montato, altri mercenario, altri ti hanno detto cose ancora più brutte. Niente di tutto ciò mi sei sembrato, anzi ( ed ho qualche anno per capire con chi parlo). A Davide ho detto anche che dobbiamo essere contenti per te. Vai in una squadra che studia per diventare grandissima. Guadagnerai tanti soldi e soprattutto è un club che ti ha cercato, ti ha voluto fortemente, facendoti sentire al centro del loro futuro...( mi sarebbe piaciuto però che tu restassi il nostro portiere per i prossimi dieci anni...). Ma la cosa che più ricordo con piacere è quando ci hai raccontato delle tue passeggiate al Borgo Vecchio, del tuo stare bene a Palermo, della tua soddisfazione di essere cresciuto in una bellissima società di calcio ( ...e che valore averlo detto a noi e non averlo sbandierato ai giornali per ingraziarti qualcuno!). Ed infine quando Davide ti disse che se fossi andato via tu, lui non avrebbe tenuto più al Palermo ( impossibile !) ..hai detto: "no, la squadra del cuore è una cosa importante ed il Palermo è una squadra bellissima e diventerà sempre più forte!". Io ho giacato a calcio ed ho fatto il portiere. Tu hai tantissime doti tecniche ed atletiche, ma la tua forza sta in quella capacità di raccogliere tutte le tue risorse fisiche e mentali che si trasformano in una freddezza non usuale per la tua età. Certo qualche volta hai sbagliato e sbaglierai ancora, ma succederà sempre di meno e saranno sempre di più i "miracoli". Un ultima cosa vorrei dire, rivolgendomi questa volta ai miei fratelli rosanero... Come dice Totò: "il Palermo è la squadra più bella del mondo, ed anche se le logiche di certe strategie aziendali ( un giorno questa me la spiega vero presidente?) ci sfuggono ( o non ci sfuggono per niente perche i fessi li facciamo quando vogliamo), facciamo quello che sappiamo fare meglio di chiunque altro, cioè il tifo per i nostri Colori. Sempre e comunque. Un abbraccio a tutti quelli di Mediagol, anche loro silenziosi, educati e innamorati de loro lavoro. Gianni