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Signori: “Ho detto no alla combine, ecco verità”

E' durato circa un'ora l'interrogatorio del gip Guido Salvini a Giuseppe Signori che ha dichiarato: "Ho detto no alla proposta di combinare il risultato della partita Inter-Lecce". Uno dei suoi.

Mediagol8

E' durato circa un'ora l'interrogatorio del gip Guido Salvini a Giuseppe Signori che ha dichiarato: "Ho detto no alla proposta di combinare il risultato della partita Inter-Lecce". Uno dei suoi legali, Silvio Carioli ha poi affermato che "nell'interrogatorio si è parlato solo di Inter-Lecce del 20 marzo scorso. I due commercialisti di Signori, cioè Giannone e Manlio Bruni hanno invitato Signori nel loro studio dicendogli che volevano presentargli due persone: Erodiani e Antonio Bellavista. Durante questo incontro è stato proposto a Signori, appunto, di finanziare il taroccamento di Inter-Lecce ma lui ha subito risposto con un secco no". All'ex attaccante della Nazionale, spiega l'avvocato, "è stato proposto di finanziare, con 40 mila euro, questo illecito per rendere arrendevoli alcuni giocatori. Beppe però ha risposto negativamente. Inoltre - ha proseguito Caroli nelle parole riportate da Repubblica - non si sapeva neppure se ci sarebbero stati giocatori arrendevoli e il tutto era semplicemente frutto di una millanteria di qualcuno del gruppo". Quanto alla documentazione che sarebbe stata trovata in casa di Signori, si tratta, secondo il suo legale "semplicemente di un foglietto scritto da Signori con appuntata la cifra che lui avrebbe dovuto sborsare per finanziare questo illecito sportivo". Caroli, assieme all'altro difensore di Signori Alfonso De Amicis, ha poi spiegato che durante l'interrogatorio di Signori da parte del gip Guido Salvini "non si è parlato del fatto che Signori possa far parte di una associazione a delinquere. Accusa che è quella che ha poi portato Signori agli arresti domiciliari". Arresti domiciliari per i quali domani sarà presentata richiesta di revisione.