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SERIE A: Successi scaccia crisi per Lazio e Catania. Napoli: è buio totale

di Giuseppe La Barbera Nella domenica in cui viene a mancare Candido Cannavò, storica colonna della “Gazzetta dello Sport”, si consolidano, sulla falsariga di ciò che era.

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di Giuseppe La Barbera Nella domenica in cui viene a mancare Candido Cannavò, storica colonna della “Gazzetta dello Sport”, si consolidano, sulla falsariga di ciò che era accaduto ieri, le posizioni delle prime della classe e arrivano vittorie attese da molto tempo per gli uomini di Delio Rossi e Walter Zenga. Ad aprire un venticinquesimo turno favorevole per le big ci aveva pensato l’ Inter di Mourinho, vittoriosa, sabato pomeriggio, per 2-1 al “Dall’Ara” contro il Bologna dell’ ex Mihajlovic. In vantaggio con Cambiasso servito dall’ennesimo tocco testa-braccio di Adriano, il secondo consecutivo dopo il derby della scorsa settimana, i nerazzurri si sono dovuti inchinare al pareggio del felsineo Britos e hanno agguantato la vittoria grazie alla prima rete in campionato dell’ex epurato Balotelli, abile a battere Antonioli con una precisione punizione da posizione defilata. Per i campioni d’Italia è stata l’ennesima prova di forza prima del match di Champions contro il Manchester United, in cui mancherà l’infortunato Samuel. Con una pregevole conclusione a giro di Taddei, la Roma, pochi minuti dopo, ha regolato all’ “Olimpico” il Siena di Giampaolo. Tra le fila giallorosse, però, è scoppiato un caso Totti: il capitano, sostituito a pochi minuti dalla fine da Montella, è fuggito negli spogliatoi ignorando uno Spalletti, che, già preoccupato per l’emergenza in difesa alla vigilia della gara contro l’Arsenal, ha parlato di regolamenti del gruppo da rispettare, gettando le basi per un’ imminente multa. Nelle gare domenicali hanno mantenuto le loro posizioni di vertice il Milan, vittorioso per 1-0 a “San Siro” contro il Cagliari di Allegri; la Fiorentina che ha battuto, in casa, il Chievo al foto-finish con il punteggio di 2-1 e, infine il Genoa, corsaro al “San Paolo” con il minimo scarto. I rossoneri hanno avuto la meglio sui sardi alla fine di una prova in cui hanno sfoderato un grande cuore: prima del “piatto” decisivo di Seedorf, i meneghini avevano dovuto domare un avversario davvero sorprendente, capace di sfiorare più volte il vantaggio, soprattutto con un tiro da fuori di Cossu, stampatosi sul palo. Il gol dei padroni di casa è stato viziato da una spinta di Pippo Inzaghi sul cagliaritano Lopez, anche per questo alla fine si è sviluppata una mini-rissa per un contatto tra Abbiati e Fini. Il Milan resta, comunque, lontano anni luce dai cugini interisti, a quota 49, cioè a -11 dalla vetta e due punti sotto la Juve, che ieri ha violato il “Barbera” con Sissoko e Trezeguet. Per quanto riguarda i viola guidati da Prandelli il successo è arrivato solo in pieno recupero con Adrian Mutu, ancora una volta abile ad andare in rete dopo che un avversario, Mandelli, era andato a terra, proprio in un contrasto che lo aveva coinvolto direttamente. Le proteste del team di Mimmo Di Carlo sono state vibranti, ma a dispetto del fatto che i gigliati abbiano inventato il terzo tempo, con tanto di stretta finale di mano, ancora una volta hanno sfruttato una situazione di vantaggio (come al “Barbera” quando era stato il rosanero Guana a non poter partecipare all’azione decisiva). Per i clivensi, passati in vantaggio con Morero e raggiunti da Giardino, la situazione, quindi, si fa ancora più dura a causa della penultima posizione, frutto dei soli 20 punti conquistati finora. Chi non ha problemi di classifica, invece, è il sorprendente Genoa di Gasperini, passato a Napoli alla fine di azione travolgente di Jankovic, che ha saltato Cannavaro come un birillo. Per i partenopei, apparsi insicuri anche in semplici disimpegni difensivi, è sempre più crisi: la panchina di Reja traballa fortemente, anche considerando il forte disappunto espresso alla fine della gara dai tifosi napoletani, che hanno subissato di fischi i loro beniamini. I grifoni con questa vittoria si portano a 44 lunghezze, in piena corsa Champions, un punto sotto la Fiorentina e uno al di sopra della Roma, due formazioni che all’inizio della stagione apparivano nettamente superiori. La giornata numero 25 sarà ricordata anche per le vittorie del Catania, in rete con i neoacquisti Capuano e Potenza al “Massimino”su una Reggina, ultima a 17 punti e sempre più vicina alla serie B e della Lazio, che ha superato il Lecce al “Via del Mare” in virtù delle reti di Foggia e Kolarov, dopo che i salentini avevano colpito ben tre legni. Per le due formazioni è stata decisamente una boccata d’ossigeno, considerando che per gli etnei è arrivato il primo successo del 2009 e che i romani non si accaparravano i tre punti dal lontano 11 gennaio. Infine vanno a formare il quadro completo di questa tappa i successi di misura con cui la Samp batte l’Atalanta a “Marassi” grazie a una combinazione Cassano-Pazzini, che porta a 4 reti il bottino dell’ex viola e in virtù del quale il Torino ha ragione, tra le mura amiche, di un’ Udinese troppo rinunciataria, grazie a un tiro al volo dell’ex rosa Dellafiore.