di Benvenuto Caminiti Qualche tempo fa uno dei tanti frequentatori di questo giornale, dopo aver letto un mio articolo nel quale, fra laltro, difendevo Cavani dalle esagerate (ed ingenerose) lamentazioni di alcuni tifosi, mi diede del vecchio, anzi del viecchiu, in stretto vernacolo palermitano. Precisamente scrisse: Caminiti, sì fattu viecchiu Arritirati!, arrogandosi, quindi, anche il diritto di darmi un consiglio assolutamente gratuito. Il tutto, senza neanche entrare nel merito della disputa in corso: Cavani sì, Cavani no. Viecchiu e non solo, mi dava anche del tu, come fossimo amici o, almeno, vecchi conoscenti. Solo che si nascondeva dietro il solito, insulso nick-name anonimo. Ci rimasi male, non tanto per lepiteto in sé (abbastanza sciocco e superficiale) quanto per il tono confidenziale che io concedo solo agli amici, forsanche ai vecchi conoscenti, purché, come tali, si facciano riconoscere. E Name - questo loriginale nick-name usato da quel gentiluomo - si prese la libertà di insultarmi solo perché protetto dallanonimato. Che me lo venga a dire in faccia e ne parliamo. Vediamo se sono viecchiu io che penso, agisco, vivo come avessi ancora ventanni o lui che spara sentenze, roba che sei in grado di fare solo ad età avanzata, quando i capelli bianchi, i tanti anni sul groppone e le esperienze di una vita te ne conferiscono il diritto. Questo pensai dacchito e rimestai a lungo nella testa. Me la presi insomma e a ripensarci quel viecchiu Arritirati ancor moffende, per dirla come Dante, e non capisco perché più il tempo passa più il ricordo di quel messaggio mi brucia. Chissà? Ci ho pensato fino ad oggi, anzi fino ad ieri, e non so darmi una spiegazione convincente perché permaloso sì, lo sono, negarlo sarebbe sciocco, ma non per simili minutaglie. O quisquilie, come direbbe Totò. Per questo ho taciuto così a lungo e mi son tenuto dentro il rospo, ma smaniavo perché prima che con gli altri io voglio sempre far chiarezza con me stesso: Ti arrabbi così per le cattiverie di uno sconosciuto? Dimmi la verità, qui cè sotto qualcosa!, mi ripetevo ma non sapevo darmi una risposta rassicurante finché la settimana scorsa larcano mi si è svelato in tutta la sua implacabile evidenza: quel bel tomo, senza volerlo, chissà, aveva sfiorato un nervo scoperto cianciando di vecchiaia e dando consigli a buon mercato (Arritirati!). Per letà e per nientaltro, infatti, di colpo mi sera calata la cataratta di un occhio e mi son dovuto operare durgenza. Per letà e nientaltro, di colpo e per la prima volta nella mia lunga onorata militanza rosanero, domenica sera io la partita, Palermo-Genoa - più che vederla lho intravista, costretto comero a tener la testa di lato per orientare lo sguardo tutto sullunico occhio ancora in funzione, visto che laltro, sbendato da poco, non rispondeva ai comandi. La partita, tra le tante cose belle della vita, è per me la cosa più bella da vedere. Da sempre, almeno fino a quando non mi è calata addosso come la cataratta sullocchio - tutta la cattiveria di quellanonimo frequentatore del sito. Dunque, aveva ragione lui? Può darsi, il tempo che scorre senza fermarsi mai non ha pietà di nessuno, ma di una cosa sono certo e te la dico in faccia così come mi vien dal cuore: egregio signor Name, mettiti lanima in pace, io, come tifoso del Palermo e non solo, non mi ritiro né ora né mai
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“PENSIERI E PAROLE IN LIBERTA”Quando non basta una cataratta…
di Benvenuto Caminiti Qualche tempo fa uno dei tanti frequentatori di questo giornale, dopo aver letto un mio articolo nel quale, fra laltro, difendevo Cavani dalle esagerate (ed ingenerose).
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