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MICCOLI: “La mia scuola calcio e mio figlio Diego..”

Sul campo sportivo dove è cresciuto il suo talento. Sullo stesso terreno da gioco dove ha iniziato a palleggiare. Stesso sole, vento e familiarità nel luogo dove è cresciuta la.

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Sul campo sportivo dove è cresciuto il suo talento. Sullo stesso terreno da gioco dove ha iniziato a palleggiare. Stesso sole, vento e familiarità nel luogo dove è cresciuta la sua passione per quello che tanti anni dopo sarebbe diventato il suo mestiere. Per Fabrizio Miccoli il ritorno a casa, a San Donato, tra la sua gente è sempre un'emozione forte. Il capitano del Palermo, 32 anni il prossimo 27 giugno, era presente ieri nella scuola calcio da lui "fondata" per premiare i "suoi" allievi dopo la conclusione di uno stage, tenutosi venerdì pomeriggio. Piedi d'oro, grinta da vendere e cuore giallorosso. Il "Romario" del Salento, 50 gol con la maglia rosanero, è il tipico salentino che non dimentica mai di esserlo, come ha spiegato ai microfoni di "Leccecalcio.tv". "Che effetto mi fa essere un esempio per chi mi segue in televisione e spera un giorno di diventare come me? Questa è una grande emozione, una gioia immensa. E' chiaro, che essere un esempio per lei ragazzini ancora piccoli che crescono con la voglia di fare calcio è una bella soddisfazione. In questa scuola si fa solo sport, si vive per il calcio e non ci sono altri interessi, se non quello di divertirsi. Questo appena concluso è stato il primo anno, ma ho ancora tanti progetti a riguardo - ha dichiarato il capitano rosanero - Se mio figlio da grande volesse fare il calciatore, che consigli gli darei? Diego ha compiuto 3 anni venerdì (3 giugno, ndr,) e quello che vorrà fare in futuro dipenderà solo da lui. Al momento, posso solo dire che non sa scrivere, non sa disegnare e non sa leggere, ma su un pezzo di carta, però, riesce a scrivere "Diego 10". Quando può, prende il pallone e si diverte come solo può fare un ragazzino della sua età".