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Juve immortale, Milan frenato Fiorentina salto Champions

di Giuseppe La Barbera La giornata numero 23 sarà ricordata per l’ impresa della Juventus di Ranieri, che, dopo essere stata sorpassata la scorsa settimana dal Milan, scalvaca nuovamente.

Mediagol8

di Giuseppe La Barbera La giornata numero 23 sarà ricordata per l’ impresa della Juventus di Ranieri, che, dopo essere stata sorpassata la scorsa settimana dal Milan, scalvaca nuovamente i rossoneri, fermati sull’ 1-1 dalla Reggina a “San Siro”, in virtù della sofferta vittoria del “Massimino” contro il Catania. Il 2-1 dei bianconeri è un omaggio alla tradizione di casa: ad un passo dalla disfatta, infatti, la Juve, per l’ennesima volta, ha trovato le ultime risorse per conseguire un successo che riapre un campionato, che sembrava a un passo dai titoli di coda a causa dell’ ennesimo exploit esterno dell’Inter di Mourinho, vittoriosa a Lecce con un secco 3-0 e del concomitante pareggio dei “cugini” negli anticipi di sabato. Senza Iaquinta, autore del primo gol e poi espulso al 12’ per una doppia ammonizione, ricevuta nel giro di due minuti, i torinesi hanno sofferto contro un Catania rinfrancato che ha raggiunto il pari al 51’ con Morimoto e che ha sfiorato il colpaccio, per poi soccombere al 90’ inoltrato a causa di uno svarione difensivo di Terlizzi che ha provocato la rete decisiva del neo entrato Poulsen. Piemontesi, quindi, a meno sette dalla vetta, su cui si trova saldamente l’Inter, che ha passeggiato sul Lecce, al “Via del Mare”, superandolo per 3-0 (reti, nell’ordine, di Ibrahimovic, Figo e Stankovic). Mourinho, però, a fine gara, non si è detto del tutto soddisfatto, a causa delle direzione dell’arbitro Tagliavento, reo di aver dato origine a “decisioni strane”, come la mancata concessione di un rigore per un fallo di Stendardo su Ibra e l’ammonizione del reintegrato Balotelli, a pochi minuti dal termine. Quando si dice “non essere mai contenti…”. Con questa prova convincente i nerazzurri avevano avvertito il Milan del loro stato di grazia: l’altro team di Milano, però, non ha risposto per le rime, impattando in un pareggio contro la Reggina di Nevio Orlandi, che in pieno recupero ha sfiorato la vittoria dell’anno con una conclusione del centravanti Corradi finita di poco a lato. Per la squadra di Berlusconi la strada verso il tricolore si fa in salita: i punti di distacco dal primo posto sono adesso otto, e in più, per quindici giorni mancherà Kakà per una presunta distorsione. Il brasiliano, quindi, salterà il derby della Madonnina del prossimo weekend, che per il Diavolo sa di ultima spiaggia. La ventitreesima giornata ha segnato anche il ritorno in zona Champions della Fiorentina di Prandelli, che ha avuto la meglio su una Lazio sprecona (soprattutto con Zarate), battuta per 1-0 al “Franchi”: rete di Gilardino. I viola, quindi, si portano a quota 41, da soli, nella quarta piazza. Nell’altro match decisivo, in chiave Champions, la Roma ha surclussato il Genoa di Gasperini per 3-0: i giallorossi sono andati a segno con Cicinho, con un tiro al volo spettacolare di Vucinic e, infine, con il sigillo di Baptista. Per i grifoni due espulsioni: Sculli, per un doppio cartellino giallo e l’allenatore Gasperini, e un drastico ritorno sulla terra. Le due formazioni, dopo questa gara sono appaiate al quinto posto, con 40 punti. Chiudono il quadro di questa movimentata tappa: le vittorie di misura dell’Atalanta sul Cagliari al “Sant’ Elia”, con i sardi che hanno fallito l’appuntamento con il quinto successo consecutivo e dell’Udinese in extremis al “Friuli” contro il Bologna (in rete Cigarini per gli orobici e Sanchez per i friulani); e, infine, i pareggi, per 2-2 tra Samp e Siena al “Marassi” (secondo gol consecutivo per Pazzini) e per 1-1 tra Chievo e Torino al “Bentegodi”, in un match che, con ogni probabilità, il prossimo anno potremo vedere nella serie inferiore.