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IL CLAMOROSO ERRORE DEL SANT-ETIENNE Quando Pastore fece un provino, ma non capirono il talento

Di Mariano Calò Avere tra le mani uno dei diamanti più preziosi al mondo e gettarlo via come se fosse un pezzo della peggior bigiotteria. Nella storia raccontata da So Foot, noto.

Mediagol8

Di Mariano Calò Avere tra le mani uno dei diamanti più preziosi al mondo e gettarlo via come se fosse un pezzo della peggior bigiotteria. Nella storia raccontata da So Foot, noto magazine calcistico transalpino, cè davvero di che disperarsi per la dirigenza del Saint-Étienne che nel novembre 2006 ebbe in prova Javier Pastore e se ne liberarò senza riconoscerne il talento cristallino. Il club che lanciò Michel Platini aveva stretto una patnership col Talleres nel 2004, grazie ad un suo dirigente, Osvaldo Piazza, che aveva contribuito a salvare il club di Cordoba dal fallimento ed aveva ottenuto in cambio una sorta di diritto di prelazione sui talenti più promettenti del settore giovanile degli argentini. Dopo due anni di silenzio Piazza si presentò in Francia con 5 ragazzini che si allenarono nelle strutture dei verdi di Francia per qualche settimana. I 5 argentini, per nulla abituati alle temperature inferiori zero, fecero del loro meglio ma proprio non riuscirono a impressionare lo staff tecnico dei Les Verts. Così partirono alla volta di Villareal sperando di avere maggiore fortuna. Ancora oggi Osvaldo Piazza ricorda con rammarico quei giorni. "Cera Ivan Hasek, allora allenatore della prima squadra, il suo vice Laurent Roussey, Omar Da Fonseca, responsabile del reclutamento, Luc Bruder, direttore del centro di formazione e di vari allenatori delle squadre giovanili ma nessuno di essi apprezzò il talento di Pastore". Luc Bruder ha un ricordo meno dettagliato dellaccaduto. "Non ricordo molto bene, ma a memoria ci sono stati tre argentini quel giorno e nessuno di loro aveva particolarmente attratto le nostre attenzioni. Forse non era il momento migliore per farli venire in Francia". Pastore allepoca attribuì il fallimento al modulo del Saint-Étienne , poco adatto per un playmaker come lui. "Ero un po imbarazzato perché la squadra gioca senza rifinitore, è andata meglio al Villarreal, Piazza ci ha detto che alcuni avranno lopportunità di ritornare". Sfumò così il passaggio di uno dei più grandi talenti argentini al club transalpino, ci vorranno diversi anni ancora perché il fantasista di Cordoba attraversi definitivamente loceano per accasarsi in rosanero, ma come conferma Osvaldo Piazza "a Saint-Étienne sono ancora verdi dalla rabbia". Questo il ricordo di Pastore al Grafico, periodico argentino che lo ha intervistato qualche giorno fa. "Il mio primo viaggio in Europa? Me lo ricordo bene, sono cose che ti aiutano a crescere. Prima ancora di venire a Palermo, avevo 15 anni e io con altri 4 ragazzi del Talleres eravamo stati selezionati per fare un provino al Sant-Etienne in Francia. Il luogo più lontano dov’ero stato fino ad allora era stata Buenos Aires, così andare in Francia, allenarmi con i giocatori di lì, conoscere la cultura, per me fu tutto nuovo. Rimanemmo 3 dei 5 selezionati, ma le due società non si misero d’accordo. Noi eravamo una sorta di moneta per dei debiti che il Talleres aveva contratto col Sant-Etienne. Non si fece nulla e cosí andammo due settimane in Spagna al Villareal. Lì ci allenammo con la prima squadra e anche lí fummo selezionati, ma anche stavolta non se ne fece nulla. Fu un’esperienza indimenticabile e ho conosciuto anche il mio mito: Riquelme. Ho fatto una foto con lui che ora mia mamma ha conservato gelosamente".