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GARCIA: “Io italiano grazie a Gomorra, Munoz…”

Interessante intervista pubblicata su “Balarm Magazine” del mese di Marzo al giocatore del Palermo Santiago Garcia che si è raccontato a 360°. Il terzino sinistro ha rivelato di.

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Interessante intervista pubblicata su “Balarm Magazine” del mese di Marzo al giocatore del Palermo Santiago Garcia che si è raccontato a 360°. Il terzino sinistro ha rivelato di avere imparato l’italiano leggendo il libro “Gomorra”. “Un mio amico in Argentina mi ha consigliato questo libro, ma mi ha detto che lo avrei dovuto leggere solo quando sarei stato a Palermo, non prima. Il libro mi è piaciuto molto, infatti dopo averlo letto ne ho preso una copia anche in spagnolo. Adesso quello in italiano l’ho prestato a Munoz. Anche lui sta imparando l’italiano leggendo – ha spiegato Garcia - Cosa ho detto al mio amico dopo averlo letto? Per mettergli paura l’ho preso in giro dicendo che anche a Palermo è tutto come nel libro. A parte gli scherzi ‘Gomorra’ è fantastico, l’ho letto con il vocabolario accanto perché ci sono parole un po’ difficili, ma è un italiano facile da capire. Prima di arrivare in Italia non conoscevo l’italiano, ma solo portoghese, inglese, ovviamente spagnolo e un po’ di francese. Il mio autore preferito? Mi piacciono di più i sudamericani. Certo, adesso conoscerò gli europei. Mi piace molto Roberto Fontanarrosa. Lui è il mio preferito. Quando giocavo nel Rosario Central leggevo molti suoi libri. Era un tifoso del Rosario. Ha disegnato il nuovo logo della squadra e quando l’ho incontrato gli ho detto che era il mio autore preferito. Mi ha risposto che questo era il complimento più bello che potesse ricevere. Mi ha detto che sentire queste parole da un giocatore della squadra per la quale faceva il tifo per lui era più bello che vincere il premio Nobel per la letteratura. In camera a Rosario ho un poster con il logo e il suo autografo. Se mi piace anche Coelho? Certamente. Non lo conoscevo, ma una volta è venuto un suo amico a scuola a parlarci della figura di Coelho e mi ha incuriosito così tanto che dopo ho letto almeno cinque o sei libri suoi”.