senza categoria

Galliani: “Ronaldinho? Come vendere azienda”

L’amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, ha parlato oggi ai microfoni di Sky Sport24. Sulla trattativa che ha portato Ronaldinho al Flamengo? E’ stata lunga e complessa, ho.

Mediagol8

L’amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, ha parlato oggi ai microfoni di Sky Sport24. Sulla trattativa che ha portato Ronaldinho al Flamengo? E’ stata lunga e complessa, ho detto che cedere Ronaldinho non è cedere un giocatore, ma cedere un’azienda, perché ha mille contratti, mille impegni pubblicitari, ha dietro una società importantissima. E’ stata complessa, ma si è conclusa positivamente. Noi non abbiamo risolto il contratto con Ronaldinho, abbiamo ceduto Ronaldinho al Flamengo, che è una cosa un po’ diversa. A me piace, perché ha i nostri colori. Il Milan ha guadagnato da questa cessione? No, il Milan non da dati, non ha mai dato ne i dati in acquisto, ne i dati in vendita, non faremo un’eccezione per Ronaldinho, diciamo che è stato ceduto a titolo definitivo. Potrà influire sul mercato? No, assolutamente, non influisce in nessun modo. Il mercato va avanti indipendentemente dalla cessione di Ronaldinho. Tutte le squadre si stanno guardando intorno ed il Milan è una di queste, ma non posso creare eccessive illusioni nei nostri tifosi. Abbiamo una squadra che mi sembra ultra competitiva, siamo campioni d’inverno. Vedremo se ci sarà l’occasione di rinforzare i reparti arretrati, se no rimaniamo come sono. Davanti, certamente, ci sentiamo a posto. Anzi, io sarò un po’ troppo entusiasta, ma credo che poche squadre al mondo abbiamo un reparto di questo genere con quattro giocatori come Pato, Ibrahimovic, Robinho e Cassano, oltre ad Inzaghi, che speriamo rientri prima della fine della fine del campionato. Vediamo se dietro riusciamo a fare qualcosa. Cassano? Intanto, venerdì presenteremo Cassano, mi ha aspettato, non ha voluto essere presentato fin quando non fossi tornato io. Ho visto le partite, naturalmente, ho visto quella con il Cagliari e sono molto contento per Strasser, perché l’ho visto giocare bene anche nella partita con l’Udinese. Poi, ho vissuto davanti alla televisione l’altalena di emozioni nel 4-4 incredibile con l’Udinese. Sono felice perché Pato è rientrato, ed è fondamentale per il nostro attacco. Spero che con questi quattro giocatori e l’intramontabile Inzaghi, quando rientrerà, si possa star tranquilli, per quel che riguarda il reparto offensivo In Brasile si è occupato solo di Ronaldinho, o anche di qualcun altro? Se mi fossi occupato di qualcun altro, non lo direi. Se dicessi che non mi sono occupato di nessuno, direi una bugia. Quindi, non confermo e non smentisco. Ma sono giocatori, eventualmente, sempre per la prossima stagione, perché quasi nessuno fra i brasiliani, a differenza degli argentini, ha il passaporto comunitario. Noi, come quasi tutte le squadre italiane, non possiamo avere giocatori extracomunitari perché il posto lo ha occupato Robinho. I brasiliani sono extracomunitari e come tali inaccessibili a gennaio. Van Bommel? No, Van Bommel no. E’ un giocatore importante, ma ha un’età tale che pensiamo di no. Per la difesa si parla di Ruiz, che costerebbe otto milioni Non è un problema di otto milioni. Lo conosciamo bene, conosco bene l’Espanyol, conosco bene il suo allenatore Pochettino, che è molto bravo, ma non possiamo andare avanti a fare tutti i nomi dei calciatori d’Europa. No, comunque no Ruiz. Quindi, il Milan a gennaio non farà altre mosse, nemmeno per difesa e centrocampo? Non ho detto questo, ho detto che vedremo se ci sarà lì opportunità che vada bene sul lato tecnico e sul lato economico, magari interverremo, se no rimarremo così. Vediamo, il mercato è fino al 31 gennaio. Credo che in agosto nessuno avrebbe pensato tre giorni prima che sarebbero arrivati Ibrahimovic e Robinho. Non so se la cosa si ripeterà, difficilissimo, però, aspettiamo, vediamo, ci guardiamo in giro e vedremo. L’identikit di quello che cerca il Milan? Se do l’identikit, poi capite chi è il giocatore. C’è qualcuno, ma vedremo. Le mosse che vengono fatte nella sessione invernale del mercato, possono cambiare le cose a livello di classifica e di avversarie per lo scudetto? Se fossero interventi pesantissimi, si. Però, non mi sembra che ci siano movimenti di big che possano cambiare una squadra. Quindi, direi di no. Il campionato dura 38 partite, quindi, cambia di suo, non è che la classifica del girone d’andata sia uguale a quella del girone di ritorno, ma pensare che arrivi un giocatore a gennaio che da solo è capace di far fare un salto di qualità alla squadra, direi di no. L’arrivo di Leonardo all’Inter la rende ancora più pericolosa nella corsa scudetto? Con Leonardo ci siamo parlati e chiariti, ma non parlerò mai di Leonardo allenatore dell’Inter. Un difensore e un centrocampista: si può riassumere così il mercato di gennaio del Milan? Forse…