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Cannavo’: il cordoglio del mondo del calcio

Tante espressioni di cordoglio da parte del mondo del calcio per la scomparsa di Candido Cannavò, direttore storico della "rosea". Sul sito della Gazzetta dello Sport sono stati raccolti.

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Tante espressioni di cordoglio da parte del mondo del calcio per la scomparsa di Candido Cannavò, direttore storico della "rosea". Sul sito della Gazzetta dello Sport sono stati raccolti alcuni messaggi da parte di club di Serie A e dei suoi protagonisti. INTER: "Lo sport italiano saluta un grande campione che se ne va. In tutta la sua vita, da giornalista, ha raccontato gli uomini e non solo gli atleti, le emozioni e non solo le vittorie o le sconfitte. Con le parole, ha giocato e combattuto. Sempre sulla linea dell'equilibrio. Spesso dalla parte degli altri. Lo ricordiamo, per esempio, a organizzare incontri con i campioni nel carcere di San Vittore, là dove non brilla Milano. L'entusiasmo infantile, la felicità di regalare felicità, una lucida saggezza e una sana ironia. Per accendere la luce dove luce non c'è. Siciliano di Catania, prima inviato e poi direttore, ha guidato 'La Gazzetta dello Sport' per lo storico record di 19 anni. E proprio nella mensa di via Solferino, giovedì pomeriggio, lo aveva preso in contropiede un malore. Ora, caro Direttore, se ce lo permette, la immaginiamo là, dove c'è un posto per tutti, a parlare con il suo amico Giacinto Facchetti. Due persone per bene. Ne avremmo avuto ancora tanto bisogno. Alla signora Franca, ad Alessandro, Marilisa e Marco l'abbraccio di tutta l'Inter e di tutti gli interisti". JAVIER ZANETTI: "A lui vanno le condiglianze mie e di tutta l'Inter Trovava spunti importanti, mai banali, ha fatto un bellissimo articolo su di me quando ho fatto le 600 partite, siamo andati insieme al carcere di Milano a parlare con i detenuti e queste cose non si dimenticano". MILAN: "E’ scomparso questa mattina Candido Cannavò, lo storico direttore de La Gazzetta dello Sport, oggi editorialista. La società di via Turati e tutti i tifosi milanisti si uniscono al dolore della famiglia". JUVENTUS: "Il mondo del giornalismo sportivo ha perso uno dei suoi maestri: è morto Candido Cannavò. La Juventus ricorda un personaggio che ha contribuito a far conoscere e capire lo sport agli italiani". ROMA: "Tutto lo sport e in particolare il calcio italiano hanno perso uno dei suoi campioni. Prima come inviato e poi come Direttore della Gazzetta dello Sport ha trascorso gran parte della vita raccontandoci dalle pagine del giornale lo sport, i suoi atleti non solo visti con l'occhio dello sportivo, ma cercando di farceli conoscere sotto l'aspetto più profondo: quello umano. Ha cercato di trasferire le emozioni di vittorie e sconfitte in quelle che erano le emozioni dell'uomo prima ancora che dell'atleta". CATANIA: "La parabola di successo del direttore Cannavò, nato a Catania nel 1930 e sempre legato alla sua città, ha rappresentato un vanto per la comunità etnea, fiera di una figura umana e professionale così prestigiosa. Il Calcio Catania si associa al dolore dei familiari ed al cordoglio del mondo del calcio". Così il presidente Antonino Pulvirenti: "È una notizia bruttissima, esercitava la professione a Milano ma era molto vicino a Catania ed era vicino alla società rossazzurra. Ricordo un articolo che ho conservato quando il 2 febbraio mi invitava a non mollare, ad andare avanti". PALERMO: "Il Palermo esprime il cordoglio per la morte di Candido Cannavò, storico direttore della Gazzetta dello Sport e figura autorevole del giornalismo italiano". FIORENTINA: "Con lui va via un pezzo importante della nostra storia. Con la sua penna ha raccontato lo sport sempre guardando all’individuo, con le sue peculiarità e non solo all’atleta, ha raccontato sopratutto emozioni e non solo vittorie o sconfitte. La Fiorentina, anche a nome dei propri tifosi, abbraccia la signora Franca, Alessandro, Marilisa e Marco in un momento così triste". SAMPDORIA: "Alla sua famiglia e ai colleghi di una vita - si legge nella nota dei blucerchiati - vanno le più sentite condoglianze dell'U.C. Sampdoria". GIANNI PETRUCCI: "Oggi lo sport ha perso un campione. Un campione che amava lo sport e lo ha narrato con sublime passione e impareggiabile sentimento. Candido Cannavò non è stato solo un fuoriclasse del giornalismo ma anche un maestro di vita. Rappresentava per me un punto di riferimento costante, una figura carismatica capace di dispensare consigli preziosi e tavolta giuste critiche dalla sua 'rosea' prospettiva privilegiata. Mi fidavo della sua innata abilità nel trovare la soluzione giusta per ogni situazione complessa, della sua sempre efficace capacità critica, mai sopra le righe, frutto di un'esperienza e di un equilibrio senza paragoni. Oggi ci ha lasciato uno di noi e per questo è un giorno triste per lo sport italiano e per il mondo olimpico, ai quali Cannavò ha dedicato tutta la sua vita diventando cosi il nostro inseparabile compagno di avventura. Addio Candido, senza di te ci sentiamo tutti più soli". ANTONIO MATARRESE: "Scriveva e raccontava il calcio con severità, ma con tanto amore. Sempre pronto a bacchettare da buon 'maestro' quando qualcuno provava ad andare fuori dai binari dell'etica. Il suo amore per il calcio e per la famiglia del calcio lo ha esternato ancora di più nell'aver voluto istituire, grazie alla sua 'rosa', il famoso premio 'il bello del calcio', in onore ed in memoria di Giacinto Facchetti, che lui adorava come uomo e come calciatore. Ricordo con commozione la sua gioia quando scoprì che nella mia valigia settimanale che uso per andare in Lega nascondevo gelosamente una bellissima foto di Giacinto. Ora stanno insieme e da lassù Candido e Giacinto continueranno a guardare noi e le nostre debolezze con severità e amore, quell'amore che noi ricambiamo e che non verrà mai meno". GIANCARLO ABETE: "La sua priorità è sempre stata la battaglia per i valori nello sport, voleva tenere saldo il rapporto tra sport e valori etici, sopratutto in un'epoca in cui è in crescita la visione dello sport come business. È stato un uomo di sport a 360 gradi. La sua attenzione si è proiettata su tutte le discipline, con grande passione per il calcio, per il ciclismo e per il mondo della disabilità. Ricordo con piacere le chiacchierate durante gli eventi sportivi. L'ultima l'abbiamo fatto agli Oscar del calcio. In particolare Cannavò poneva molta dedizione ai Premi Facchetti, come quella volta in cui riuscì ad invitare il capitano dell'Iraq. A dimostrazione del suo impegno nella ricerca del rapporto tra il mondo del calcio e la vita della gente". MARCELLO LIPPI: "Cannavò è l'immagine della Gazzetta dello Sport, a cui ha dedicato la sua grande cultura, saggezza e personalità. Ero a conoscenza della sua situazione molto grave. Ho conosciuto sua moglie, alla quale sono particolarmente vicino in questo momento". SIENA - La squadra toscana ha oscurato il sito ufficiale per rendere omaggio a Candido Cannavò.