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Agnelli: “La mia riforma per salvare il calcio”

Obiettivo cambiare il calcio italiano. Davanti alla platea degli azionisti, Andrea Agnelli rilancia con forza il tema delle riforme ormai imprescindibili per un mondo del pallone che sta vivendo.

Mediagol8

Obiettivo cambiare il calcio italiano. Davanti alla platea degli azionisti, Andrea Agnelli rilancia con forza il tema delle riforme ormai imprescindibili per un mondo del pallone che sta vivendo «un declino rapidissimo che non accenna a diminuire». Il presidente della Juventus sottolinea che "il suo modello di sviluppo è bloccato da alcuni fattori che riflettono molto fedelmente la crisi in cui versa il nostro Paese. Molte nazioni - aggiunge il numero uno bianconero dalle parole riportate dal Sole 24 ore - hanno vissuto un declino calcistico, ma nessuna ha avuto un crollo così veloce. Siamo in presenza di un tracollo strutturale che non può essere spiegato solamente con la crisi economica, una riforma strutturale del calcio professionistico che non può essere trattato alla pari del movimento di base. Chi sostiene il contrario, condanna l'Italia alla marginalità europea e mondiale" Queste le priorità della riforma proposte dal presidente della Juventus Andrea Agnelli: 1. Riforma dei campionati, 2. Riforma del numero delle squadre professionistiche e del settore giovanile, 3. Riforma dello status del professionista sportivo, ora regolato da una legge del 1981, 4. Riforma della legge Melandri, senza tornare alla contrattazione individuale ma per una migliore applicazione dei principi da essa stabiliti, 5. Riforma complessiva della giustizia sportiva, che non può trattare investimenti da milioni di euro come le dispute di un piccolo circolo sportivo. 6. Riforma delle categorie inferiore come fucina di talenti per la serie A 7. Ripartizione collettiva dei proventi tv in base al posizionamento in classifica