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ABETE: “TRISTE MA NON RINNEGO LIPPI, ORA..”

"La mia gratitudine non verrà mai meno, il mondo del calcio non riuscirà a cambiare il mio modo di essere, non ci sarà mai nessuna logica di cinismo e di voltagabbana. Le vicende.

Mediagol8

"La mia gratitudine non verrà mai meno, il mondo del calcio non riuscirà a cambiare il mio modo di essere, non ci sarà mai nessuna logica di cinismo e di voltagabbana. Le vicende tristi e quelle liete accompagnano il mondo del calcio, ora abbiamo il dovere e la necessità di ripartire. La tristezza e lamarezza è un fatto soggettivo ma ripartire è un obbligo che prevede lassunzione e la condivisione di responsabilità". Sono le parole del presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, il giorno dopo la sconfitta dellItalia con la Slovacchia per 3-2 e leliminazione dal Mondiale di calcio di Sudafrica 2010. "Ripeto, abbiamo lobbligo di ripartire, il primo luglio presenteremo Prandelli - ha aggiunto Giancarlo Abete allindomani delleliminazione dai Mondiali - Ora bisogna avviare una riflessione sulla crisi strutturale del calcio italiano. Dimissioni? Se è legato alla scelta di aver richiamato Lippi il problema non si pone. Ma la logica della poltrona non mi appartiene. Mi assumerò le mie responsabilità di fronte alla base che mi ha eletto e al governo del calcio".